mercoledì 29 marzo 2017

L'amore che

L'amore che portavo non aveva
la coscienza del peso
stava sospeso
tra la terra e il cielo –
un aquilone teso
dal vento che soffiava.

L'amore che mordevo non aveva
consistenza: era
come l'aria o il canto
di una capinera –
allo stomaco bastava
la voce che incantava.

L'amore che perdevo non aveva
persistenza: era
come perdere niente
al tavolo da gioco
senza aver puntato niente –
un amore che non c'era.

L'amore che fingevo non aveva
l'avvertenza di esser finto:
si fingeva vero
per non darsi per vinto –
era un amore a metà
tra finzione e verità.

L'amore che ora basta non aveva
la pazienza: era
un amore che faceva
di sé anche senza 
un amore camminante
principio di sé bastante.

2 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

anche la rima non va disdegnata

lozittito ha detto...

giusto, la rima dona grazia al tutto