giovedì 25 maggio 2017

Essere altro

C'erano momenti nella vita di Giovanni in cui aveva la netta impressione di non essere sé stesso, ma un altro, per esempio suo fratello, Tommaso, due anni più piccolo, sorridente, occhi azzurri e lui no. E nonostante lo specchio gli testimoniasse il contrario in quei minuti in cui al mattino si radeva prima di fare la doccia e, dopo di questa, vestirsi, uscire, andare al lavoro rispettando la solita tabella di marcia, auto, treno, mezzo chilometro a piedi dentro la ztl della quale tutti parevano avere il permesso, tranne lui.

Ma finché si trattava di suo fratello, non c'era granché da preoccuparsi, perché la maggior parte delle persone che incontrava non lo conosceva, Tommaso, conosceva lui e le sue saltuarie bizzarrie e scambi repentini di umore e personalità. «Sarà un po' bipolare», disse il capoufficio agli altri colleghi di Giovanni, quando questi si prendeva una pausa in solitudine, lontano dalla macchinetta del caffè e dall'angolo esterno per i fumatori.

Preoccupato il capoufficio divenne quando a Giovanni gli saltò in mente di essere lui stesso il capoufficio, cominciando a smistare ordini, a metter fiato sul collo a chi non riusciva a mantenere un ritmo confacente agli standard produttivi, a chi chiedeva permessi per questo o quello o peggio ancora ferie che non erano state programmate con debito anticipo.

La cosa interessante fu che i colleghi di Giovanni si lamentarono col capoufficio stesso di esser stati vessati dal comportamento improprio del collega, quando in pratica Giovanni non aveva fatto altro che imitare e ripetere le stesse pratiche vessatorie del capoufficio stesso, cosicché questi seppe indirettamente quello che in realtà i sottoposti pensavano di lui. Per questo, l'indomani la scoperta, dopo anni di lontananza dai sacramenti, andò a cercare un prete per confessare i propri peccati e lavare la coscienza. Divenne anche più buono: elargiva permessi e ferie a piacimento, tanto che, in capo a un paio di settimane, la Direzione d'impresa lo richiamò e lo minacciò di licenziamento.

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2 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

siamo un tantino oltre il fantastico, nel surreale acrobatico, nel carpiato con tre avvitamenti e un ritorno al trampolino. aspetto il seguito

Luca Massaro ha detto...

Ma chère Madame, merci pour l'encouragement.