mercoledì 31 maggio 2017

Il sogno di Giovanni (intermezzo)

A volte sogno di separare me stesso e dispormi su tre piani, scombinandoli, come il corpo di una valletta che un prestigiatore ha appena fatto a pezzi con lame misteriose: e prendo una scatola, quella coi piedi, e la incammino verso Santiago per scoprire se c'è davvero un rapporto tra i chilometri e la fede, e pure se Dio cammina con le scarpe da ginnastica e di quale marca (anima sana in corpore sano?)

Successivamente, prenderei la scatola del centro, quella della vita impropria, nel senso della vita dei pantaloni, o dei bassi desideri dell'impero del peccato: una scatola bandita come primo premio al tavolo del mercante in fiera. Sotto di me il lattante in attesa della balia.

Infine la scatola del giudizio, quella del cervello in una vasca idromassaggio a pensare se vale la pena pensare e darne le risultanze, ad esempio: in questa forma; oppure rinunciarvi, andare in automatico, compiere gesti perché è naturale compierli, come se ci fossero ordinati da una autorità superiore...

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