venerdì 18 agosto 2017

Jo Condor pensaci tu

La Cancelliera tedesca "rilegittima" il leader di Forza Italia. E lui promette: Grillo lo fermo io

So bene che non sta bene occuparsi di tali frivolezze in momenti drammatici come quelli che sono intercorsi - e speriamo conclusi con l'abbattimento (meglio) o l'arresto di quei vigliacchi assassini di matrice politico-religiosa - a Barcellona. Nondimeno, credo che, nella tormenta di cronache di terrore, testimonianze, racconti degli italiani presenti (italian first anche in Catalogna), commenti e analisi geopolitiche alla cazzodicane, ci sia sempre un spazio per tirare il fiato con le allegre vicende della politica italiana ed europea, in particolare con la presente narrata con l'intento di mostrare una cosa per lasciare intenderne un'altra, ovvero questa: dato che, prevedibilmente, alle prossime elezioni si registrerà un ulteriore e consistente aumento dell'astensionismo e, parimenti, un brusco calo del Partito Democratico sotto il 20%, una sostanziale tenuta del M5S (che probabilmente risulterà il partito di maggioranza relativa) e una ri-crescita bioscalina di Forza Italia e del centrodestra in generale, Lega Nord compresa, allora quelli de la Repubblica, (leggi: De Benedetti), fiutato il vento, iniziano a indorare la supposta pillola per i lettori, ché il gigante buono di Arcore, nell'intemperie generale di deligittimazione della politica, sarà anche per loro un salvatore (degli affari e delle sovvenzioni statali), anche più che per la Merkel (ça c'est sûr).


P.S.
Pensa te che persino Tajani, ex portavoce in seconda di Berlusconi, m'è diventato uno statista. 

3 commenti:

Lorenzo ha detto...

Di tutto abbiamo bisogno tranne che di rivedere Berlusconi a capo di un fantomatico "centrodestra". Serve come il Papa attuale serviva alla Chiesa. Un disastro.

Luca Massaro ha detto...

Penso tutto il male (politico) possibile del PD, ma bisogna dargli credito che, non tanto nella sostanza, quanto nell'apparenza, qualche parricidio interno al partito sia stato compiuto. Invece il centrodestra ancora non riesce a fare a meno del padre-patron. E non so fino a quanto Salvini sarà capace di tenergli testa: forse soltanto se la Lega avrà - ma non credo - una percentuale maggiore di Forza Italia.

Lorenzo ha detto...

Premessa: storicamente il termine "sinistra" indica i rappresentanti del Terzo Stato, ovvero della Borghesia, burocrazia, finanza, arti, mestieri. E' una delle tante ironie della Storia che conseguono alla continua mistificazione da "1984" a cui siamo sottoposti. Il termine "destra" indica invece i rappresentati della aristocrazia terriera, che nel mondo anglosassone sono i "lord" e i "conservatori". Sopra entrambe le "classi" c'era in origine la Monarchia, alla quale non serviva rappresentanza e sotto c'erano i contadini, che essendo considerati subumani, quindi "idioti" nel senso etimologico del termine, non erano rappresentati.

Col tempo la aristocrazia terriera è scomparsa, dato che quello era lo scopo della Rivoluzione francese e successive, cioè la Borghesia esautorava l'aristocrazia. La suddivisione tra "sinistra" e "destra" ha preso la piega della vulgata attuale, dove la "sinistra" rappresenta i ceti col reddito inferiore, la "destra" i ceti col reddito superiore, col centro a fare da "zona grigia" ma qui si ignora che l'unica differenza è nel reddito, non nella "casta". Per esempio Berlusconi, figura carismatica del "centrodestra", è figlio di un impiegato di banca e di una casalinga. Avrebbe potuto benissimo diventare impiegato a sua volta oppure operaio, votare PCI e andare in pensione accollandola ai figli e nipoti, con tutta la letteratura di genere. La "casta" di Berlusconi è sostanzialmente identica a quella di un D'Alema, figura carismatica del PCI, il quale, se non fosse stato piazzato dai genitori davanti a Togliatti a sei anni per fare discorsi di ortodossia marxista, avrebbe potuto diventare dirigente di qualche multinazionale e bieco affamatore del popolo.

Detto questo, esistono due verità fondamentali. La prima è che non cambi niente stando dentro il meccanismo che vuoi cambiare. Nessun "politico" italiano può effettivamente cambiare "la politica" che lo ha generato e da cui dipende. La seconda è che per cambiare le cose devi essere disposto a finire il galera, come minimo. Perché è quello che succede quando vai a disturbare il "manovratore". Non solo, oltre ad essere disposto a rischiare del tuo, devi anche essere disposto a mandare altri a fare le cose più impensabili, come certi "nonni con la pipa" che diventarono "padri della Patria" assumendo la responsabilità di stragi ed esecuzioni sommarie.

Quindi, un Berlusconi, anche ignorando il fatto che ormai è troppo vecchio per qualsiasi cosa e ne sarebbe consapevole se non fosse circondato da mignotte e leccaculo, non cambierà mai il sistema che lo ha cresciuto e pasciuto. Un Salvini, con una mano impegnata dal tablet e l'altra sul sedere di qualche bella ragazza, non andrà mai in galera per cambiare l'Italia e nemmeno manderà altri, come certe "guardie nazionali" che avevano sfumature di IRA.

La "sinistra", che poi è diventato quell'ircocervo mostruoso che si compone di parti del PCI e parti della DC di una volta, non deve fare altro che eseguire le direttive delle "elite apolidi mondialiste" che hanno in mente il Piano per creare il Mondo Nuovo come versione riveduta e corretta (in peggio) degli USA e continuare ad ammannire ai propri "fedeli" il solito polpettone di menzogne e paradossi, agli assistiti le promesse di lavoretti e pensioncine, ai mai cresciuti una scusa per fare casino e ai furbastri occasioni per fare carriera.

Opporre a tutto questo una mummia e un salumiere è una idea abbastanza penosa, sappiamo già in partenza come finirà. E' già finita, anzi.