martedì 30 ottobre 2018

E vola vola vola

Se dev'essere nuovamente lo Stato a salvare quel che resta di Alitalia, non capisco perché, tra tutti gli organismi e gli enti statali, debbano essere scelte le Ferrovie dello Stato. Non sarebbe, infatti, più naturale che a fare l'offerta vincolante fosse stata l'Aeronautica Militare italiana?

Lasciamo perdere

1.

Lasciamo perdere, disse un vincitore di un modesto concorso a premi, in palio dei boeri, non il presidente dell'Inps che ti regala una pensione baby, bensì quei cioccolatini con l'involucro rosso, ripieni di una ciliegia sotto spirito - e mi ricordo che, quando ero bambino, se con una vincita ne mangiavo una mezza dozzina, tornavo a casa mezzo sbronzo, senza fame, e vedi un po' che mia madre aveva cotto una fettina dura di vitello per me - gli anni d'oro dei macellai: ce n'erano cinque in un paese di millecinquecento anime e tutti erano diventati palazzinari - e in quello nostro, sotto casa, quando ci andavo, ero solito entrare dentro il corpo squartato e decapitato di un enorme bovino appeso con delle catene alla carrucola mobile del soffitto del negozio - non c'era altro sangue che quello rappreso, l'enormi costole, e alcuni timbri blu che risaltavano sul bianco lucente del grasso.

Ma torniamo al vincitore del modesto concorso a premi, in palio dei boeri. Si è detto che non era Tito, il presidente dell'Inps, epperò aveva sposato una donna di origine jugoslava - amava ripetere, lei, sebbene la Jugoslavia non esistesse più. 

giovedì 25 ottobre 2018

Turbamenti di classe

Trattoria toscana, fine pranzo.
Un signore - che se non fosse stato per la tuta da meccanico avrei detto che era un pensionato - si alza per andare a prendere il caffè al bancone, con aria pensierosa, quasi mesta. Il gestore lo nota e, nei secondi di attesa che il caffè fluisca nella tazzina, gli domanda:

- Mario, sei serio oggi: come mai?
- No, non sono serio... pensavo.

Probabilmente riferendosi alla precedente discussione di gruppo intrattenuta al tavolo della scienza (così nominato dagli avventori che si ritrovano, pressoché quotidianamente, allo stesso tavolo), Mario rivela la causa del suo turbamento:

- Secondo te, Roberto, come mai cento ricchi la pensano tutti allo stesso modo, mentre, al contrario cento poveri la pensano in cento modi diversi? E non solo i poveri sono incapaci di avere un'idea comune... di più: siamo capaci di bastonarci soltanto tra di noi.
- Già, non hai tutti i torti. Non c'è più lotta di classe, Mario - replica il gestore, sorridendo, come se avesse fatto una battuta.
E Mario, sempre più serio:
- La lotta di classe c'è eccome, perdio. Sai che ha detto un miliardario americano? «La lotta di classe esiste e l'ha vinta la mia classe». E noi morti di fame, invece, a leticare, a contenderci lo stesso pezzo di pane di sempre. 
- Inutile pensarci troppo Mario, che ti rovina la digestione.
- Sì, sì, è vero. Ma oggi non riesco a togliermi dalla testa il perché.

Sopra la testa dei due, intanto, un telegiornalista riferiva la cronaca degli ultimi accadimenti di politica, di economia, di sport e società.

lunedì 22 ottobre 2018

Loffa

Quelli de Il Fatto hanno fatto questo



e io con stocazzo che m'abbono.
Ma pensa te quanti contenuti perdo; pensa te quanto resto disinformato, a ciò unendo non so quante altre dozzine di cose da vedere, ascoltare, subire nel flusso inarrestabile, quota infinito, delle cazzate che, diuturnamente, il sistema mediatico spara nell'aere della comunicazione digitale.
Lo so: certa gente non ha bisogno dei nostri spiccioli per campare, nondimeno, se nessuno desse loro un centesimo, credo che farebbero meno gli spiritosi.

domenica 21 ottobre 2018

La vita a due passi

Certo, la vita a due passi
che scorre tra i sassi
e ti invita alla prassi
casomai tu pensassi

di restare insolvente
disteso nel niente
con sorriso demente
quando passa la gente

di modo che creda
che tu sia la preda
di modo che veda
quando firmi la scheda

della propria autoaccusa
per averla delusa
la vita confusa
che si getta e si usa

come fosse un rimpianto
che speri soltanto
trasformare in un canto
in cui riso prevalga 
                              al pianto.

sabato 20 ottobre 2018

Incerto sul da farmi

Sono incerto sul da farmi: ho intrapreso una strada da asfaltare senza avere bitume. Il bitume è un doppio appiccicoso al quale ho sempre dato del voi, ma sbagliavo, contenendo in sé due pronomi singolari. Allora mi sono diretto in un film, in un ruolo da attore non protagonista, con lo scrupolo di aver scritto il soggetto e la sceneggiatura.
Protagonista [P]: - Parla
Non protagonista [NP]: Chi?
P: - Tu.
NP: - Me?
P: - Bi
E il dialogo proseguiva a rattoppi, come una strada di Roma già piena di buche.

***
Caro Luigi,
Se avessi letto i tuoi post  su Marx quando avevo vent'anni e c'erano ancora il Muro di Berlino e la cortina di ferro, li avrei considerati un Manifesto. Perché era quello che credevo che il marxismo fosse: una fede.
Ma perché, quasi trent'anni dopo, a leggere Marx di prima mano (e senza scuola di Partito), tutto mi sembra fuorché leggere una Bibbia?

1) Perché non esiste più alcuna chiesa marxista (o marxiana).
2) Perché la critica dell'economia politica non è un atto di fede.
3) Perché le analisi marxiane del modo economico e produttivo capitalistico sono, a mio avviso, lo strumento teorico migliore per comprendere i presenti anni di crisi.

Replicherai: Marx descrive l'Inferno, ma non ci parla di Paradiso (o, quando ne accenna, fa tremare i polsi con la Dittatura del Proletariato, che, purtuttavia, era legata alle sacrosante lotte del movimento operaio. Ma oggi esiste ancora un marxismo del movimento operaio che può aspirare di conquistare Stato e Società seguendo il modello della rivoluzione bolscevica? No.). 
E non avere delineato alcun Paradiso, alcun modello preconfezionato di Città del Sole, non è questo, appunto, una garanzia che impedisce di costruire, sugli scritti di Marx, una religione?

Infine: le Tesi su Feuerbach.

***
« So why can’t our government also “create” endless money for health care, education, the homeless, veterans benefits and the elderly, to make all parking free and to pay the Rolling Stones to play stoop-front shows in my neighborhood? (I’m sure the Rolling Stones are expensive, but surely a trillion dollars could cover a couple of songs.) » [via]

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Dice Trump che quanto è accaduto con Kashoggi è inaccettabile, ma per favore: 
«preferirei che non usassimo, come misura punitiva, la cancellazione di una commessa del valore di 110 miliardi di dollari, che implicherebbe la perdita di 600mila posti di lavoro». 
Dunque è accettabile la macellazione umana.

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Perché la finanziaria è irrespirabile? Perché si alimenta, in gran parte, di titoli tossici.

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Bella articolessa di Olivier Roy sul fatto che Il religioso salverà l'Europa (col cazzo, disse Olivia del Rio, pornostar).
«Le problème de l’Europe est aujourd’hui de promouvoir non pas l’expulsion du religieux vers la sphère privée, mais au contraire la resocialisation et la reculturation du religieux»
Ecco, la soluzione, come sempre è che gli umani restino fanciulli con le braghette giuste per affrontare le intemperie del sacro che, Dio sia lodato e sia lodato Gesù Cristo, di sparire dai nostri cieli proprio non ne vuol sapere.

Allora, quasi quasi, sacralizzo Marx. 

martedì 16 ottobre 2018

Incorporati nel capitale

«L’operaio è proprietario della propria forza-lavoro finché negozia col capitalista come venditore di essa; ed egli può vendere solo quello che possiede: la sua individuale, singola forza lavorativa. Questo rapporto non viene in alcun modo cambiato per il fatto che il capitalista comperi cento forze-lavoro invece di una e invece di concludere un contratto con un singolo operaio lo concluda con cento operai indipendenti l’uno dall'altro. Può impiegare i cento operai senza farli cooperare. Il capitalista paga quindi il valore delle cento forze-lavoro autonome, ma non paga la forza-lavoro combinata dei cento operai. Come persone indipendenti gli operai sono dei singoli i quali entrano in rapporto con lo stesso capitale ma non in rapporto reciproco fra loro. La loro cooperazione comincia soltanto nel processo lavorativo, ma nel processo lavorativo hanno già cessato d’appartenere a se stessi. Entrandovi, sono incorporati nel capitale. Come cooperanti, come membri d’un organismo operante, sono essi stessi soltanto un modo particolare d’esistenza del capitale. Dunque, la forza produttiva sviluppata dall'operaio come operaio sociale è forza produttiva del capitale.
La forza produttiva sociale del lavoro si sviluppa gratuitamente appena gli operai vengono posti in certe condizioni; e il capitale li pone in quelle condizioni. Siccome la forza produttiva sociale del lavoro non costa nulla al capitale, perché d’altra parte non viene sviluppata dall'operaio prima che il suo stesso lavoro appartenga al capitale, essa si presenta come forza produttiva posseduta dal capitale per natura, come sua forza produttiva immanente.»
Karl Marx, Il Capitale, Libro I, Sezione IV, Capitolo 11, “Cooperazione”.

lunedì 15 ottobre 2018

Il fine del debito

«Poiché il debito pubblico ha il suo sostegno nelle entrate dello Stato che debbono coprire i pagamenti annui d’interessi, ecc., il sistema tributario moderno è diventato l’integramento necessario del sistema dei prestiti nazionali. I prestiti mettono i governi in grado di affrontare spese straordinarie senza che il contribuente ne risenta immediatamente, ma richiedono tuttavia in seguito un aumento delle imposte. D’altra parte, l’aumento delle imposte causato dall'accumularsi di debiti contratti l’uno dopo l’altro costringe il governo a contrarre sempre nuovi prestiti quando si presentano nuove spese straordinarie. Il fiscalismo moderno, il cui perno è costituito dalle imposte sui mezzi di sussistenza di prima necessità (quindi dal rincaro di questi), porta perciò in se stesso il germe della progressione automatica. Dunque, il sovraccarico d’imposte non è un incidente, ma anzi è il principio.».
Karl Marx, Il Capitale, (1867), Libro I, Sezione VII, Capitolo 24.

domenica 14 ottobre 2018

Le poppe di Marina

Sono stato a vedere The Cleaner di Marina Abramović, una mostra che ripercorre cinquant'anni della storia dell'artista, allestita a Palazzo Strozzi (anche se, secondo me, la sede più giusta avrebbe dovuto essere il cortile dell'Istituto degli Innocenti, data l'ossessiva esposizione di un corpo che si fa continua violenza per essere adottato dallo sguardo dello spettatore).
Mi è piaciuta molto questa fisicità a tratti disturbante, equivalente a uno sfregio sulla lavagna del corpo, o a mera carne in cerca di tenerezza, oppure ancora a un urlo ossessivo in cerca di ascolto e di sfinimento. Ecco: lo sfinimento. Molte, forse tutte le performance sono caratterizzate dallo sfinimento corporale, dall'estremo sacrificio dei sensi, che espande nell'artista e, di riflesso, nello spettatore, la possibilità di sentire il dolore del mondo, anche e soprattutto mediante la sofferenza auto-inflitta:
«Attraverso la sofferenza l'artista trascende il proprio spirito», scrive la stessa Abramović, nel suo Manifesto della vita di un'artista.
Nello stesso, si può altresì leggere: «L'artista dovrebbe essere erotico» e lei lo è, tanto che, sdraiato sul divano di legno davanti a un video in bianco e nero in cui lei si pettina furiosamente i capelli con una spazzola d'acciaio, ho avuto un'erezione.


Se mi masturbassi, sarei scambiato per un performer oppure denunciato per atti osceni? Mi stavo chiedendo questo, quando, accanto a me, è passata una performer che teneva uno scheletro tra le mani. Era diretta al Piano Nobile (adibito alle re-performance) e così ho capito che non era il caso di scoprire i pantaloni le carte, dato che io ero ancora nel seminterrato della Strozzina.

Prima di salire, però, mi sono posto un'altra domanda, a seguito della performance Thomas Lips proiettata su doppio schermo: a sinistra, al suo debutto nel 1975 (bianco e nero) 


e l'altra del 2005 (a colori), 


nella quale l'artista compie le seguenti azioni estreme: mangia un chilo di miele; beve un litro di vino;
si disegna, con una lametta, una stella a cinque punte sul ventre (che il sangue farà chiaramente rossa); si autoflagella con una frusta; si sdraia su una serie di blocchi di ghiaccio disposti a forma di croce, mentre una stufa elettrica appesa sopra di lei impedisce al sangue di coagularsi.


tutto finché Marina, sfinita, perde i sensi e gli spettatori chiamano i soccorsi o la portano in ospedale.
Ma oltre l'evidente valore simbolico (eucaristico e politico) della prestazione, io mi sono chiesto anche: in trent'anni, senza interventi di chirurgia plastica, possono crescere così tanto le poppe di una donna adulta?

Infine, il piano nobile, dove appunto, oltre alle installazioni, si svolgono alcune delle re-performace presentate da alcuni giovani istruiti dalla stessa Abramović tramite il suo apposito Istituto di riproposizione artistica. Tra queste installazioni viventi, ne segnalo una, che ha lasciato un cruccio non ancora risolto. Per accedere dalla prima alla seconda sala, occorre passare da una porta ai cui stipiti si trovano un uomo e una donna, uno di fronte all'altra, completamente nudi. Chiaramente, l'unico modo per oltrepassare senza toccarli, è fare un passo di lato guardando in faccia o dando le spalle a uno dei due. Non c'era molta gente in quel momento e nessuno si decideva a passare. Ho rotto così gli indugi e, senza tanto pensarci, ho deciso di guardare in faccia la donna (bel seno). Solo dopo, all'uscita, mi sono accorto che dare di spalle all'uomo comportava anche qualcos'altro.

martedì 9 ottobre 2018

Essere repentini

È un po' di giorni che lascio la realtà al suo corso. Beh, anche prima, da tutti i giorni, da sempre, l'ho lasciata correre, tanto essa corre come suole indipendentemente dai miei desiderata, anche se, ovviamente, ci sono momenti in cui ho creduto di deviarne il corso con azioni minime, tipo uno starnuto che fa sobbalzare una signora di Chicago che ascolta Rtl 102.5 in poadcast per imparare l'italiano stronzo, intervista ai protagonisti del giorno compresa.

Mi adeguo, ovvero: ho fatto l'adeguamento, un mutuo condono, una pace abissale, tipo quella dei sommozzatori. Ho ricavato dei buoni del tesoro che ho subito commutato con quelli cattivi, aventi interessi con il segno meno, ci rimetti la pazienza. Il tempo va comunque ammazzato, senza tirare in ballo la giustizia, mica siamo americani che ci possiamo permettere la cauzione. No. Il fatto è che non riesco più a stare sul pezzo, a stare nel mezzo, in provincia di Arezzo senza esercitare quotidianamente il dono della prospettiva. 

E ti vedo lontana, realtà, punteggiata come gli alberi minuscoli che fanno da sfondo al doppio ritratto dei duchi di Urbino: cari musoni, stagliatevi con le vostre a facce a culo, tanto io guardo oltre, nello sfogo. 

Confido nei rapporti orali: io ti parlo, tu parli a me. Ne escono discorsi da rimanere a bocca aperta, senza fiato. Tanti omiodio, gesù, gesù. 

Essere repentini, inaspettarsi. E sonnolenti, perché chi dorme può essere, legittimamente, un dormiente. E chi è dormiente, non piglia il niente.

sabato 6 ottobre 2018

La polizia non può intervenire

Ansia

Se non erro, l'uccello raffigurato è una rondine.
Speriamo che, almeno per un semestre, sverni in Sudafrica.

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Ho visto che Berlusconi ha comprato il Monza dichiarando che la squadra sarà composta soltanto da giovani calciatori italiani senza barba, senza tatuaggi, i quali chiameranno l'arbitro «Signor Arbitro» e faranno autografi ai tifosi non con uno scarabocchio, bensì con la firma leggibile.
Galliani, in un orecchio, gli ha ricordato che bisogna scendere in campo in undici più le riserve.

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In replica alle critiche della Commissione europea sul DEF, Di Maio e Salvini (il primo durante una visita a una manifestazione della Coldiretti, il secondo su Twitter) hanno detto, in sostanza, che l'Unione Europea che conosciamo, tra sei mesi (dopo le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo), sarà finita, dato che - prevedono - 500 milioni di elettori voteranno partiti sovranisti e populisti come quelli a cui i due ministri italiani appartengono.
Che precipitosi. Secondo me stanno facendo i conti avanti all'oste, dato che la Commissione non è istituita dal Parlamento europeo, bensì dai governi europei. E non risulta, al momento, che i principali paesi dell'Unione siano governati da governi della medesima natura di quello italiano.

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Antonio Monda è il direttore artistico del Festival del Cinema di Roma. 

mercoledì 3 ottobre 2018

L'immoralista

Affinché i seguaci di un gruppo (politico o religioso) riescano prima a emulare e successivamente a superare il fondatore, occorre che essi mettano in atto pratiche operative o rituali che eccedano in fideismo e determinazione i principi fondativi che sono alla base del gruppo stesso. 

Esempio lampante è l'odierna dichiarazione del ministro Di Maio relativa alle modalità con cui sarà erogato il reddito di cittadinanza prossimo venturo: una carta di pagamento interamente tracciabile che impedirà l'acquisto di spese immorali.

***
Per una decina d'anni o forse più, ho avuto un amico che faceva il barbone (alcolizzato, gran fumatore, aveva lasciato il lavoro e la famiglia ed era finito a dormire in stazione o altri luoghi di fortuna). Siccome, all'epoca, aveva in carniere una ventina d'anni di lavoro (alle poste, mi pare), ma poco più di cinquant'anni, non aveva diritto ad alcun sussidio e campava mangiando una volta al giorno alla caritas cittadina e, per le spese extra, chiedeva direttamente l'elemosina a tutti i parroci delle diocesi raggiungibili di un paio di province limitrofe. 
Un giorno, al compiere dei sessantacinque anni, ricevette finalmente la pensione minima che corrispondeva, se non ricordo male, a circa seicento euro. Una miseria, d'accordo, ma io credevo che - seppur pochi e sempre usufruendo dei servizi agli indigenti che la caritas offriva - gli sarebbero bastati per trovare una stanza dove lavarsi, dormire, trovare un minimo di comodità.
Non ci fu niente da fare. Già dalla prima erogazione, decise di spendere la pensione così: prendersi una camera in un albergo confortevole per due, tre notti. Pranzare al ristorante. Bere vino da poco sino allo sfinimento, fumare a più non posso, buttarsi sul letto e dormire ventiquattr'ore filate. Tutto finché i soldi non finivano. Poi, fino al prossimo assegno, di nuovo elemosina, la mensa della caritas, le poltrone scomode della stazione. È andato avanti così almeno un triennio finché non è morto. L'immoralista.

martedì 2 ottobre 2018

Per capire cosa si prova

C'è un deputato del M5S, attualmente sottosegretario alla Difesa, l'ho visto in quei videini di repubblica, il quale, per dimostrare di fare il suo lavoro, s'è preso la briga d'indossare la tuta mimetica dei militari in servizio per le strade sicure d'Italia, per capire quanta fatica fanno i "nostri ragazzi" che difendono la patria dai traditori bolscevichi.
È da queste piccolezze che si capisce quanto sia nuovo e vada incontro ai problemi e a bisogni della gente il modo di fare politica del M5S: mettersi nei panni e nelle scarpe altrui, bravi.
Io spero che tra gli indumenti vi siano anche le mutande.