martedì 19 novembre 2019

A ciascuno il suo onorario

Aldilà della vicenda specifica che riguarda Liliana Segre (sempre sia lodata) e la gara delle amministrazioni comunali a chi le dà o non le dà la cittadinanza onoraria, in primo luogo mi sembra opportuno osservare che tale titolo onorifico sia pleonastico conferirlo a chi cittadino - in qualche altra città della stessa nazione - lo è già. In secondo luogo, mi pare evidente che le amministrazioni comunali, e in particolare i sindaci e gli assessori che si prodigano in tale esercizio celebrativo, lo facciano principalmente per dar lustro alla propria immagine, sia ai fini di una propaganda politica spicciola, sia per gonfiare il proprio petto di tacchini rappresentanti pubblici sulle pagine facebook istituzionali e ricevere tanti "mi piace", molti "cuoricini" e un paio di sporadici vaffanculo.

E la domanda sorge artefatta: perché invece di dare cittadinanze onorarie, i sindaci non elargiscono un onorario a ogni cittadino semplice, tale che si andrebbe ad assommare allo stipendio o, altresì, al reddito di cittadinanza? Le casse comunali non lo consentono? Allora il premio sia estratto a sorte tra i cittadini residenti iscritti regolarmente all'anagrafe; oppure ai viandanti che passano per la città.
A me, per esempio, magro come sono, piacerebbe molto avere la cittadinanza onoraria di Abbiategrasso. Si può fare?

2 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

hai ragione su queste cittadinanze a bischero sciolto
cmq bel gesto quello di Ezio Greggio

P.S. Anche Grosseto non sarebbe male, ed è più vicino

Anonimo ha detto...

Penso proprio di no. Perché la cittadina si chiama "Abbiategrasso" se si fosse chiamata "Abbiatemagro" potevi averla, ma così non si può.
Scherzo, al prossimo
Lucio