mercoledì 28 settembre 2022

Forza Angela



Mi manca la Merkel. Nonostante facesse gli interessi della sua nazione, mi sembrava che fosse una persona responsabile, autorevole, con le spalle larghe per resistere con sufficienza alla dittatura americana.
Mi fa dunque piacere abbia parlato in pubblico e spero la sua voce non resti inascoltata da chi in questo momento “guida” la Germania.
Non bisogna più fidarsi dei demoni dominanti le strutture di potere occidentali (americani e inglesi in particolare). Sono pericolosi, capaci di tutto, sprezzanti e senza un barlume di compassione e umanità. Più che altro sono determinati, niente li scrolla, o persuade al momento di trovare un accordo con la Russia. E sono spaventosi: a ricordare quello che hanno potuto fare nel passato, e in casa propria, per mantenere ed espandere il dominio (vedasi l'undici settembre 2001), il sabotaggio al gasdotto del Mar Baltico sembra solo un preludio. 
Quello che preoccupa è che ci sarebbero tutti gli elementi per mandarli a fare in culo, ma niente: restiamo vittime della sindrome di Stoccolma e non riusciamo a liberarci dagli aguzzini neanche con un timido, inutile avete rotto il cazzo, lasciateci campar.

martedì 27 settembre 2022

Deus sive natura


«E pensate quando sarà obbligatorio esservi iscritti [al partito di Giorgia] per avere un lavoro».

Che spiriti laidi. 
Io penso invece a quando è stato obbligatorio (è ancora obbligatorio per i sanitari) avere una tessera verde per lavorare. 


Non mi permetto certo di contestare tale studio dell'Università di Padova; tuttavia, m'incuriosisce sapere il metodo mediante il quale i ricercatori abbiano rilevato tali dati: telefonando alle mogli, alle (o agli) amanti o direttamente alle prostitute?
Imperdonabile comunque che, a fianco della notizia di tale studio, i francesi non abbiano riportato anche la crescita esponenziale del diametro dei coglioni degli italiani, probabilmente invidiosi del fatto che, su tale record, siamo campioni insuperabili.

giovedì 22 settembre 2022

We are the merde

Se non ricordo male, ma ricordo male senz'altro, le guerre più evidenti, che gli americani scatenarono tra la caduta del muro di Berlino e le bombe su Damasco, ebbero qualche riflesso di protesta di un certo peso mediatico avviata da rockstar che intonarono marce della pace; ci fu qualche monito papale bofonchiato durante la predica; c'erano almeno un paio di tg o giornali nazionali che riportavano e diffondevano accorati appelli, firmati da noti intellettuali, per promuovere la pace e auspicare la fine di ogni conflitto.
Adesso no. Tutti composti a fare da megafono ai ruttini inviperiti della von der Elle che indossa tailleur ucragni tagliati con l'accetta o a dare il microfono a cariatidi isteriche e democratiche belli ciao, anzi no: addio mia bella addio, tanto io non parto, non muoro, resto qua.

venerdì 16 settembre 2022

L’abisso che separa

L’abisso che separa le parole dalle cose,
il cielo dalle case, l’aria dalle maschere,
la pietra dalla statua che contiene
è tale che non so se mi conviene
saltare senza niente che sospenda
la caduta, due ali, un soffio, la mano
di colei che lontana mi saluta 
e io non riconosco perché macerata
come le ciliegie sotto spirito.

Mia nonna, bei tempi, le faceva
e me le dava di nascosto perché
davano alla testa anche a lei
soprattutto quando le mangiavamo
a digiuno. Sorrideva e l’autunno 
nella stanza se ne andava,
con il rosso delle nostre guance
che sembravano come le ciliegie
mature sugli alberi di giugno. 

Il pavimento lucidato a specchio
le sedie di legno e di tessuto
il tavolo più alto del mio mento
la tovaglia tutta fatta all'uncinetto
le tazzine in vetro, le posate d'argento
i cassetti della credenza che
il mio scetticismo non riusciva ad aprire.
Allora mi sedevo a rileggere una storia
a fumetti che non facevo mai finire.

E forse già sapevo che cosa la memoria
avrebbe trattenuto di quello che vedevo
e imparavo a nominare; c’era come un patto
tra la parola detta e il concetto della cosa
il nome della rosa, il volto della nonna
e la collana d’oro che poi ho visto al collo
di mia mamma e poi in un cassetto
che sono riuscito a aprire adesso che
ci arrivo, ma non riesco ancora a unire

l’abisso che separa le parole dalle cose...

mercoledì 14 settembre 2022

Titti



Stamani, ore 10, caffè al bar e questo schermo trasmetteva quanto sopra: nonostante lo zucchero, il caffè mi sembrava amaro. Non ho ascoltato cosa dicesse, non importa, bastava guardarla per comprendere che non serve essere maestri della scienza sacra per capire la stupidità simbolica di tale entità sub-lunare indossante un tailleur tagliato con l'accetta e dipinto a mano con una pennellessa Cinghiale. Facile anche indovinare il colore delle mutande: color merda, come la maglietta di quello scemo di guerra che tanto le è caro. Riguardo al look, imperdonabile la mancanza delle meches bluastre che avrebbero dato stile alla sua capigliatura.

***
«Autocrati stranieri prendono di mira i nostri paesi». Dato che Putin è uno ma non trino, chi sono gli altri? Gli americani?

«Produrremo vaccini in Africa». Perché, sinora che cosa avete fatto?

***
Ho chiesto al barista se avesse avuto un gatto. Più sveglio di Silvestro, sai com'è.

domenica 11 settembre 2022

Enduring Freedom

 «la libertà è alla portata di tutti, come la chitarra: ognuno suona come vuole e tutti suonano come vuole la libertà»
Giorgio Gaber, L'America


Il dizionario di Oxford, al primo significato della parola freedom, riporta:
the power or right to do or say what you want without anyone stopping you
È la definizione unica perfetta per descrivere che cosa intenda l'amministrazione governativa americana (non il popolo americano, beninteso) quando parla di libertà: il potere o il diritto di fare o dire quello che vuole senza che nessuno possa fermarla. Neanche tremila morti sacrificati per sentirsi poi autorizzati a invadere l'Afghanistan, l'Iraq, a bombardare Damasco, Tripoli (e uccidere Gheddafi), a sanzionare l'Iran, a controllare mezzo mondo tramite internet, a far arrestare Assange, a tenere a bagnomaria l'Europa, a pianificare scientemente tutto il marcio ucraino, a... - dimentico qualcosa?

Nel 2001, dieci anni dopo il crollo dell'URSS e senza alcun competitore equipollente, non potevano inventarsi un altro allunaggio, magari con una missione farlocca su Marte. Avevano bisogno di un diversivo di maggiore efficacia. Lo trovarono.

domenica 4 settembre 2022

Accanto alla voce

Nella Rivista di Psichiatria del marzo-aprile 2022, vol. 57, n. 2, pag. 101-105, c'è un articolo a firma di Giuseppe Bersani dal titolo L'altra epidemia.
Riporto il “riassunto”:
«L’articolo è una riflessione sul fenomeno psichico della negazione della realtà della pandemia di covid-19, dei dati della ricerca scientifica su di essa e delle finalità terapeutiche del vaccino e delle politiche sanitarie nazionali e internazionali, così come questo emerge nell’ambito dei cosiddetti movimenti no-vax. Vengono descritti i possibili quadri psicopatologici alla base o associati a tale fenomeno, valutate analogie e differenze di questi con quelli della nosografia psichiatrica classica, considerate ipotesi interpretative psicologiche e psichiatriche che possono in qualche misura caratterizzare una realtà vasta e complessa, nella cui conoscenza e nella cui gestione gli psichiatri potrebbero svolgere un ruolo molto più rilevante di quello attualmente svolto.»
Riassumo il riassunto: i no-vax sono degli idioti, 

E chi o cosa è un idiota secondo il Bersani? Leggiamo:
«“Idioti” sono coloro che nel contesto planetario della pandemia di covid-19 ne negano la stessa esistenza, o attribuiscono a essa un’origine intenzionale decisa da fantomatici centri di potere globale e finalizzata al controllo totale sulla popolazione mondiale, o non riconoscono efficacia o utilità della vaccinazione di massa o di altre misure rivolte al suo contenimento, o vedono in queste un ulteriore strumento di manipolazione e controllo. La gamma delle possibili teorie è, nella realtà, vastissima, ma tutte sono riconducibili a un comune denominatore ideativo che si declina nelle sue diverse forme in rapporto a suggestioni e influenze personali e ambientali: la negazione della realtà della pandemia nei termini in cui essa appare oggi presentata all’opinione pubblica dai mezzi di comunicazione sociale, la negazione della validità e dell’obiettività dei dati della ricerca scientifica su di essa, la negazione della finalità terapeutica reale delle politiche sanitarie nazionali e internazionali.»
Immagino, dunque, che il Bersani definisca “intelligenti” coloro che 
  1. non negano la pandemia, o non attribuiscono a essa una origine intenzionale decisa dal potere al fine del controllo totale della popolazione;
  2. sostengono che la vaccinazione di massa coi farmaci sperimentali sia stata utile ed efficace;
  3. ritengono che il confinamento, le mascherine, il distanziamento sociale siano misure anch'esse utili ed giovevoli;
  4. credono che i media mainstream abbiano trasmesso e pubblicato sempre notizie fondate, valide e obiettive;
  5. affermano che il protocollo paracetamolo e vigile attesa abbia avuto una grande utilità terapeutica.
Sbaglierò, ma nutro il sospetto che, di questi tempi, ci sia un considerevole numero di intelligenti che preferirebbero trasferirsi nel club degli idioti.

Comunque, nonostante il susseguirsi di tante seghe psichiatriche, la mia “idiozia” immagina che la motivazione principale per la quale il Bersani definisca i no-vax degli idioti, sia dovuta a un disturbo narcisistico della personalità, personalità che reclama, al pari di un Burioni o di un Bassetti, di sfilare sui tappetti rossi della mondanità mediatica, giacché egli, in conclusione del suo articolo, dichiara:
«Potrebbe forse concretizzarsi in un imminente futuro l’ipotesi, inizialmente impensabile ma adesso di sempre maggiore potenziale realismo, che accanto alla voce degli infettivologi, dei virologi e dei gestori della salute pubblica divenga necessario ascoltare anche quella degli psichiatri, alla fine costretti a riflettere e a prendere consapevolezza dell’esistenza e dell’urgenza di comprendere e gestire, accanto all’emergenza della pandemia di covid-19, anche quella di un’“epidemia parallela”, i cui sviluppi e le cui conseguenze sociali, culturali e mentali, potrebbero essere, se possibile, ancora più gravi e devastanti di quelli legati all’epidemia infettiva.»
Suvvia, dunque, direttori dei palinsensti tv, chiamate in studio il Giuseppe Bersani prima che la devastazione abbia inizio.

giovedì 1 settembre 2022

Puzzo Di

Più guardo il ghigno di Letta e più mi viene voglia di dargli una labbrata. 

Il cartellone elettorale, con lui da una parte, su sfondo rosso arancio che dice di scegliere il partito di cui è segretario per questa e quella ragione, in opposizione all'altra parte, su sfondo nero, che dice le sciagure occorrenti se un elettore, invece, non vota il pd, realizzato da pubblicitari astuti e consapevoli che non è tanto il messaggio da veicolare, quanto la riproduzione del meme su larga scala per imprimere - anche mediante simpatiche prese per il culo - quella faccia e quel ghigno in più menti possibili, in me produce un effetto di rabbia e antipatia istintiva che muove prima la mano della parola - e per fortuna sono soltanto un patetico schiaffeggiatore da tastiera. 

E da questa trappola è bene tolga le dita che già c'erano incastrate. Lasciamo quel ghigno ai masochisti e ai prezzolati amministratori locali, provinciali, regionali e nazionali; a tutti gli amministratori delegati di partecipate e consorzi di bonifica, bancari, sindacalisti, assicuratori e grand commis posizionati in quota e con il sostegno del più classista e vergognoso erede marcio di una tradizione che un tempo si collocava a sinistra di qualcosa che non so più bene che.

Vada a fare in culo lui e tutto il suo partito, tutti rimestando nel bottino autoprodotto dai propri bachi elettorali, saccheggiatori di un'Italia schifa e monnezzaia, gualtieresca e mocassina senza calzini così gli puzza meglio i piedi a ‘sti fascisti democratici che hanno fatto di un'emergenza farlocca il proprio baston da pollaio sul quale scacazzare il loro autoritarismo mentecatto. Sudici dentro l'essere, sempre che un essere dentro ce l'abbiano.