martedì 29 novembre 2022

Alba concettuale


L’alba ha dipinto un cielo concettuale senza tante seghe mentali degli eletti dal mercato vaccartistico contemporaneo.
Che cosa si potrebbe fare per essere migliori di quel che si è? Invecchiare, come un supertuscan? Oppure stapparsi, e quindi concedersi sorsi di vita, dopo aver annusato il tappo occludente qualche orifizio interiore?
Una minuscola crosticina di fettunta mi ha ferito la lingua e così ho assaggiato il mio sangue, ossia un po’ del mio io: meglio tenerlo dentro la bottiglia.

domenica 27 novembre 2022

Nuovo anno liturgico


Prima domenica dell’Avvento: il grecale spira e azzurra lo specchio del firmamento, le nuvole si vanificano e io non posso lamentarmi, né tanto meno arrabbiarmi, perché la collera sfianca, fa consumare energie a ufo, gli oggetti volenti non identificati sono tanti, per esempio un’aquila ch'è ascesa rapida tra gli abeti e i faggi, stamani, dentro la valle ombrosa...

Come avrete capito, il mio è un rifuggire per rifulgere. 

Ieri mattina, sorridevo, quando sentivo alcuni astanti stanti davanti al bar lamentarsi del fatto che l’edicola di piazza sia definitivamente chiusa, le edicole stanno chiudendo tutte, perché la stampa monnezza; resiste la settimana enigmistica, e chissà perché. Lo sappiamo noi, il perché. Non fa niente che i quotidiani siano in perdita perché la loro non è una funzione commerciale, bensì parrocchiale, di diffusione del verbo mortacci loro padronale, cosicché se anche pure presto le vendite totali diverranno sotto zero e tutte le copie, fisiche e virtuali, gli fossero vomitate indietro, i giannini qualunque terranno aperta la saracinesca. Essi sono la realizzazione falsaria lo turca consustanziata. S’io fossi foco.

Il paragrafo sopra era la spiegazione, giacché non so quanto chi passa da queste parti capisca la mia aspirazione all'eterico, quindi devo bilanciare il vitale con il cadavere del quarto potere
Ritorniamo alle mele cotogne, alle nespole, allo splendore dei cachi altresì chiamati diosperi, in quanto concentrazione dei raggi divini di un intero anno solare. La Pro Vercelli ha vinto: sia lode alla serie C.

mercoledì 23 novembre 2022

Al bar Casablanca

Non ricordo bene, forse erano i primi anni del Duemila, quando Berlusconi rivinse e ridivenne presidente del consiglio, e i vertici dell'Ulivo fecero una prima manifestazione in piazza contro il governo e sul palco si presentò Nanni Moretti e disse che essi (Rutelli, Fassino, D'Alema, Veltroni) offrivano uno spettacolo penoso e che, con tale classe dirigente, la Sinistra avrebbe sempre perso alle elezioni...

Oggi non so se ci sia un Nanni Moretti ancora capace di simili enunciati: so solo che tutta, (aspetta, lo scrivo più grosso: TUTTA) la classe dirigente del partito democratico e degli altri cazzini mosci di sinistra, ogni volta che apre becco, per qualsiasi cosa, in particolare quando tenta di togliere i pidocchi al governo in carica senza accorgersi di avere cimici scorreggianti attaccate addosso, mi fa dire che non solo perderà consenso, ma si auto seppellirà spudoratamente come lacrime in diretta firmate Christian SoumaOr.

domenica 20 novembre 2022

Have You Ever Seen The Rain?

Tempo fa, durante un novembre giovane, di quelli in cui la pioggia la si amava insieme ai primi freddi, e le foglie accartocciate ammorbidivano i passi al rallentatore di chi si concedeva comunque una passeggiata con l'ombrello, quando l'inizio della stagione teatrale aveva un senso e il cartellone non serviva solo a riciclare attori bolliti tagliati fuori dai doppiaggi delle serie tv, due innamorati si recarono in una città dove avrebbero capito che, oltre agli impermeabili, sarebbero serviti pure gli stivali. 

Fu così che invece di consumar le suole, resero lise le lenzuola della camera d'albergo con le loro ossa puntute e la pelle ruvida dei calcagni. La gente abituata a portar gli zoccoli, portando mocassini fa presto a farsi venire i calli sotto a’ piedi. Il made in Italy. E le scarpe marchigiane firmate dagli stilisti di Milano comprate a centomila lire da un grossista, e due racchie newyorchesi che le avrebbero sfilate volentieri allo sposo che non aspettava un figlio, ma un quadro di Andy Warhol messo appeso alla parete dai turbocapitalisti JTD della Fiat. Andava meglio prima che il secolo cadesse, quando serviva ancora la marca da bollo annuale per la patente. Era più facile acquistare un mitra, anche se non mi sono mai informato. 

Gli innamorati sparavano altre raffiche, saffiche o eterosessuali non importa, perché quando si è innamorati ci si compenetra così tanto che non si sa più chi siamo, quale sesso si ha, e se i capezzoli maschili abbiano minore sensibilità dei femminili. La spuma al cedro con la quale si fecero uno shampoo, ché il Dom Perignon costava duecentomila lire, spinse lei a chiedere perché non si sposassero subito quel giorno, quel pomeriggio, con qualsiasi rito, il primo disponibile tra le tante religioni della città.

Lui soffocò un rutto. Lei gli dette voce. E scoppiarono a ridere sotto la pioggia che gli toglieva via lo zucchero dai capelli

Era novembre, un novembre giovane.

sabato 19 novembre 2022

Per quanto mi riguarda

« Per quanto mi riguarda, considerando le molteplici dimensioni del mio essere, non posso accontentarmi di un solo modo di pensare. In quanto poeta e artista io sono un politeista. In quanto scienziato della natura io sono panteista, e l’uno non meno risolutamente dell’altro. Avendo poi bisogno di un Dio unico, in quanto uomo morale, non ho nessun problema. Le cose celesti e le terrestri costituiscono un così vasto regno che solo gli organi di tutti quanti gli esseri riescono insieme ad afferrarlo. »
da una lettera di Goethe a Jacobi del 6 gennaio 1813

giovedì 17 novembre 2022

Lo stato presente dei costumi degli I

Caduto come un missile a cui dare la colpa; amareggiato, come il mare che spira tanto sentimento; derivato dopo la deriva... Dacché non esiste più un linguaggio condiviso tra altoparlanti e basso ascoltanti, e le calendule cazzulle, i letti allettati e allattati da capre foraggiate da chissà quali fondachi, ma noi lo sappiamo bene, vero, in camice aranchione e cavolelle con cognomi tutte consonanti sputate marce che vanno a Balì a farsi inculare dai sottosegretari all'incultura.

Questa è crittografia. Offendere manifestamente è fatica boldrina concentrata sui generis. Meglio giocare di conserva, da bravo triplo concentrato, che un giorno usai per dentifrigio con lo scopo di avere i denti rossi, come dragula. 

Lo stato presente dei costumi degl'Italiani è presente, appunto: lasciamo i giudizi alla storia. Purtuttavia, tenendo conto che il mio è solo un sentimento non scevro da pregiudizi contro l'imbecillità prezzolata, vorrei avere dieci schiaffi di Dio con i quali appiccicare al muro non tanto i piccolo borghesi, ma chi li informa, chi li rappresenta, chi li pasce. 

Comincerei da questi due figurini:


Me ne restano otto.

venerdì 11 novembre 2022

Man-into-wahpaow

Il pane della titubanza è fatto
di farina doppio zero canadese
che s'incolla ai villi intestinali
come cemento a pronta spalmato
sopra le indecisioni prese.

Spingo il corpo avanti, più
avanti che posso, più di Ponzio
Pilato seduto sulla tazza
con un Bartezzaghi in mano
in attesa di risolversi. Nel

frattempo potremo andar per boschi
rispettando il galateo zanzottiano:
raccogliere funghi nell'attesa
che questo caldo ottobre si disfaccia
e l'aria torni finalmente diaccia.

Una zanzara sfacciata mi punge
un avambraccio e io non oso più
guardare in basso tra il fogliame
che si compenetra nel terreno:
alzo gli occhi al cielo che continua

a essere sereno, a parte gli incroci
lattiginosi spruzzati da velivoli
che ci invitano a giocare a tris
e a scrivere x o x x o n i 
come summa di tutte le opinioni.


mercoledì 9 novembre 2022

Se questa è una donna

“Sui no vax io sarei stata molto più severa, avrei continuato ad essere severa, ma non sono un medico, il mio giudizio è assolutamente solo personale”. Liliana Segre, senatrice a vita.

Da giovani erano divertenti le gare a chi pisciava più lungo o a chi ruttava più forte. Da grandi, invece, le gare si fanno a chi vittima è stato di più; e chi più di un deportato ad Auschwitz lo è stato? Quindi, non c'è partita: quella della senatrice Segre è, tra i perseguitati da un regime, una delle voci più autorevoli e qualsiasi cosa dica, anche persecutoria, è legittimata dal suo essere stata vittima di fatto.

Tuttavia, non è assai paradossale e stridente che una vittima pronunci parole così persecutorie?

No.

Non è un caso che Liliana Segre sia - se non erro - la sola italiana ebrea, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti, a essere diventata senatrice a vita: perché deve testimoniare non tanto il suo essere vittima, ma dare legittimità allo Stato quando esso, attraverso le sue leggi, persegue qualcuno che si presuppone, a torto marcio e schifo, sia un probabile persecutore (untore di che? di bruschette?) in potenza. Questo è.

Dall'evento del Golgota in poi, con un'accelerazione vertiginosa dal Novecento in poi l'unico modo per dare legittimità alla propria azione politica è fondarla su ragioni vittimistiche. Dalle guerre preventive, fino alla negazione dei diritti fondamentali (diritto al lavoro, allo studio, eccetera) per difendere i fragili, le vittime in potenza.

Quindi, nessuna meraviglia. Eppure, vorrei ricordare a lei e al presidente della repubblica che, in uno Stato di diritto, i colpevoli andrebbero giudicati ed eventualmente condannati portando in tribunale dei capi di accusa. Un po' come fu fatto, un tempo, persino da Israele con Adolf Eichmann. Invece, purtroppo, per la senatrice e per molti che la pensano come lei, i no vax hanno lo stesso statuto dei palestinesi per lo Stato e l'esercito israeliano.

E allora dateci una Gaza e non se ne parli più.

Ma prima leggiamo di Primo Levi Un altro lunedì

«Dico chi finirà all’Inferno:
I giornalisti americani,
I professori di matematica,
I senatori e i sagrestani.
I ragionieri e i farmacisti 
(Se non tutti, in maggioranza);
I gatti e i finanzieri,
I direttori di società,
Chi si alza presto alla mattina
Senza averne necessità.

Invece vanno in Paradiso
I pescatori ed i soldati,
I bambini,  naturalmente,
I cavalli e gli innamorati.
Le cuoche e i ferrovieri, 
I russi e gli inventori;
Gli assaggiatori di vino;
I saltimbanchi e i lustrascarpe,
Quelli del primo tram del mattino
Che sbadigliano nelle sciarpe». 

Cosi Minosse orribilmente ringhia
Dai megafoni di Porta Nuova
Nell’angoscia dei lunedì mattina
Che intendere non può chi non la prova.


sabato 5 novembre 2022

Pittore ti voglio parlare

Quel che il governo in carica farà spero non abbia la miccia, anche se Cro Magnon Setto non fa ben sperare con questo essere a fianco del tragicomico di Chiev...

Purtuttavia, non riesco a esserne critico a prescindere di esso, non perché pavidamente voglia sospendere il giudizio, piuttosto perché ho ancora l'eco dei precedenti due governi, di quelle compagini, degli esponenti piddini e panstellati, e ogni loro gracchio opponente, purché lo intenda a debita distanza e mediato dal ruminare di altri coraggiosi masticatori di notizie, mi indispone.

Prendo due esempiucci a casaccio: quello Cri Santi che, lamentando la deliberazione governativa di anticipare la scadenza dell'obbligo farmacologico per i sanitari al fine di far rientrare in servizio i sospesi, sostiene che questa non sia una decisione da Stato morale. Ecco, quando l'ho sentito, ho disperato di non essergli parente per avere il suo numero di telefono a mandarlo a fare in culo a voce; l'altro, quello del deputato Aboubakar Soumahoro, il quale ha dichiarato che 
"Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria".

Pittore, ti voglio parlare.