sabato 29 novembre 2008

La trappola del narcisismo

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A partire dal momento in cui il desiderio è divenuto metafisico, esso trasfigura ormai soltanto degli ostacoli: riconosce ad essi un'autosufficienza che è solo il corrispettivo della sua stessa insufficienza; il desiderio diventa un'esperienza molto umiliante, penosa e sgradevole. Si capisce dunque come tutti i soggetti vogliano evitarla, e il miglior modo di evitarla è di imporla all'Altro. Non c'è nulla di più atto a distoglierci dall'Altro e a rivolgerci verso di noi, a rassicurarci su noi stessi, dello spettacolo di questo Altro che ci prende per oggetto di desiderio, che ci conferisce l'autosufficienza felice di cui, con identico gesto, egli si priva.
La strategia del desiderio, e non solo di quello sessuale, consiste nel far balenare agli occhi altrui un'autosufficienza alla quale potremo credere un po' anche noi se riuscissimo a convincerne gli altri. In un universo radicalmente privo di criteri oggettivi, i desideri sono completamente lasciati al mimetismo e ognuno deve trarre beneficio dal mimetismo non impiegato, dal mimetismo che cerca di fissarsi e che si fisserà sempre in funzione degli altri desideri. Si tratta dunque di fingere il massimo narcisismo, si tratta per ciascuno di proporre agli altri il desiderio che egli prova di se stesso, per costringere tutti questi altri a imitare questo desiderio allettante.

René Girard, Delle cose nascoste sin dalla fondazione del mondo, Adelphi, Milano, 1983.

*Immagine tratta dal bel blog di Chiara di Notte.

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