martedì 18 novembre 2008

Stop, confusione.



Ti ho vista appesa a questa luna sottile
che taglia lo scuro orizzonte novembrino
e spande la luminescenza attraverso
la porta chiusa del cielo. Il cortile
è invaso di foglie multicolori che sembrano
un sipario. Tu sorridi, sai che ho perso
la scommessa: non avrei mai creduto
tu potessi salire fin lassù. Ripeto, ho perso.
Son pronto a pagare tutto il mio debito, muto,
contratto stupidamente, ma ora basta,
il gioco è finito. E anch'io ho finito di cercare
rime immagini varie suggestioni melense,
scarti semantici e paradisi fiscali.
Questa poesia non doveva essere altro
che un richiamo e tu hai abboccato mia pescatrice:
quando ho visto la mattanza dei delfini
mi sono pentito di appartenere a questa razza
così come quando ho sentito parlare Ruini
avrei preferito diventare un gatto
per attaccarmi alle palle di tutto il Vaticano
e via a briglia sciolta, vienimi dietro
ti porto io via lontano in questo piccolo viaggio
dove la politica smette la sua finzione
dove la guerra ritorna e riporta lo spavento
la nostra realtà nuda e cruda, il nostro
bellum omniun contra omnes necessario
perché non siamo capaci d'altro che di prendersi
per il culo noi umani dotati di cervello e usato
per molteplici strategie evolutive e non
per capire che non c'è niente da capire.
Stop. Prendo fiato. Riguardo la luna.
Vedo con piacere che sei scesa
che sei scivolata dolcemente sopra il tetto
della mia casa per ricordarmi che la carezza
è un gesto di abbandono, non una calamita.
Spero tu mi abbia colto un po' di terra lunare
per seminare la mia rabbia e la mia incertezza.
Qua sulla Terra ancora si fatica
a vivere solo per il pane, solo per la. Stop.
Se avessi avuto un figlio maschio lo avrei
chiamato Desiderio così sarebbe stato
sicuramente un uomo perfetto, senza nèi,
senza infingimenti. Tutto votato a esser se stesso
un bello Stavrogin postmoderno tutto cultura tutto sesso
tutto soldi imbevuti di sangue che scorre
in miliardi di umani e di delfini. Amica mia fa' sì
che il nostro transito non aumenti la sofferenza
del mondo, ma che sia una parvenza segreta
d'amore, l'unica traccia che dobbiamo
cercare di lasciare su questo sperduto pianeta.
Stop.

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