sabato 29 novembre 2008

Vita tra gli scaffali o è polvere?



Ho portato mia mamma a far spesa stamani; e mentre ci recavamo al supermercato mi narra, nello spazio di una mezz'ora, le vicende e gli accadimenti del paese: chi nasce; chi muore; chi sputa per terra; chi mette le corna e chi le riceve; chi si lascia, chi si prende; chi si ammala gravemente; chi va alla messa a mane e a sera; chi tenta la fuga, chi si rinchiude tra le mura di casa, chi costruisce una casa, chi è buttato fuori di casa; chi perde lavoro, chi s'inventa un lavoro; chi va dal dottore e poi in farmacia e il farmacista sbaglia medicamento e s'affretta a telefonare per dire: ­ - Scusi signora ho sbagliato non prenda cosa le ho dato; chi canta litanie per strada; chi esce coi sandali mentre piove e fa freddo; chi va al bar e chi dal barbiere; chi chiude il negozio perché la crisi; chi va in banca a sapere se gli tocca il bonus fiscale; chi gli dice no; chi va in pensione; chi fa testamento; chi si risposa nonostante; chi bestemmia; chi si segna davanti alla Madonna; chi compra il Giornale, chi l'Unità e
chi si manda a fanculo e poi gioca a carte; chi dice: ­ - Berlusconi è un pezzo di merda, e chi: - ­ è tutta colpa del cattocomunismo; chi va allo zoo vicino a vedere se è stato catturato un cattocomunista per sapere finalmente com'è fatto; chi va dal sindaco; chi in biblioteca: io, dopo aver riportato mia mamma a casa, a vedere se in tutti questi scaffali c'è abbastanza vita quanto ce ne sia fuori nel paese.

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