martedì 5 marzo 2013

Panem et circenses

Giornata piena tra Firezzo e Arenze, seguendo i cateti ma non l'ipotenusa.

Stamani labbra morbide, dalle quali usciva una voce calda di caffè, mi hanno (ri)spiegato come e dove nacque Florentia e un riso ha accomunato le mie a quelle, quando esse hanno fatto notare l'enormità dell'anfiteatro rispetto agli altri edifici della Firenze romanica, sottolineando che il potere romano aveva bene in mente quanto fosse importante offrire al popolo panem et circenses.

Stasera, invece, pallavolo, under 12, squadra ove gioca (riserva) ma petite fille - e cito l'evento per notare che, in finale di partita, l'arbitro ha segnalato invasione a una “nostra” giocatrice e la “nostra” allenatrice ha alzato le spalle e chiesto: «Sicuro?» e lui le ha risposto: «Fatti i cazzi tuoi». Aveva i capelli bianchi, ho capito, ma non aveva mica la barba come Beppe Grillo, cazzo.
All'udire ciò, una mamma del “nostro” gruppo si è infervorata perché «non sono questi i modi di parlare a delle bambine». Verissimo. E, infatti, dopo, all'uscita, mentre aspettavamo che le giocatrici uscissero dagli spogliatoi, tale madre si è rivolta così al figlioletto più piccolo che smaniava per tornare a casa: «Te l'avevo detto che ti saresti annoiato, quindi ora sta' calmo e non rompere i coglioni, sennò perdo la pazienza».
Ah, “abbiamo” vinto.

Aggiunta a margine.
Stamani, nel sottopasso che porta a S.M.N, ho visto l'onorevole Maurizio Bianconi (pdl) dirigersi in stazione. Camminava trascinando stancamente un trolley che, per un attimo, gli si è incastrato in non so quale ostacolo. Questo piccolissimo fastidio, che gli ha sicuramente interrotto il flusso di coscienza parlamentare, gli ha fatto pronunciare, a fior di labbra, un vaffanculo. Accanto, una zingara di ottantacinque chili con maglia rossa su gonna nera, lo ha guardato con commiserazione e non gli ha chiesto neanche un euro.

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