sabato 30 marzo 2013

Quagliarello e Violante sono saggi. Io no.

Per favore, quando io “muorirò” non dite in giro che mi sarò spento, perché - lo posso giurare sull'unico mio organo che cresce e decresce, a seconda degli stimoli - addosso non ho alcun interruttore.

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A me piace l'ora legale. Mi piace la notte spinta più in là. Addirittura, verso fine maggio, aumenterei a due le ore in avanti, così farebbe buio tardissimo, tipo la Bretagna.
(Per inciso: che stupore il chiarore delle undici di sera d'estate in Bretagna).

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Questo piovere continuo mi ha infradiciato l'anima. Oggi mi hanno salvato palestra al mattino e bagno turco al pomeriggio, sudore attivo e passivo insomma. E dire che, un tempo, amavo a bestia questo tipo di tempo, di pioggia e di umido, di portici e di librerie da chiudersi dentro mentre fuori piove (e correvo alla Feltrinelli di via Cerretani sempre con una grande voglia di orinare. Cesso unico, unisex, spessissimo occupato). Ora non più. E come una volta capitavano stagioni siccitose pure d'inverno (ricordo persino che successe di razionare l'acqua di febbraio), adesso il contrario. Stocazzo di effetto serra.
Se non ricordo male, Thomas Bernhard, per motivi di salute sia fisica che mentale, scappava dalla sua fredda Austria e soggiornava d'inverno in Portogallo, a Sintra. Ma lui era uno scrittore apprezzato, che campava col suo scrivere, mica me, che scrivo e scrivo e scrivo e non traggo un centesimo dallo.

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Non ho finito la frase per protesta. Contro me stesso.
Ieri gita cittadina in famiglia. Ho lasciato figlie e moglie a fare shopping e ho fatto un giro per i fatti miei. Sono andato prima alla Toyota e poi alla Renault a vedere le automobili nuove, la ibrida della prima e le elettriche della seconda. Sono care. C'è lo scooterino Renault elettrico che è una trovata, ma è a un posto, e costa settemila euro, quanto una Twingo base (pensierino). 
Al ritorno in centro, cerco un parcheggio - e sono tutti a pagamento. Ho in tasca solo una moneta da 50 cent e la tariffa minima è di 65. Fanculo. Fo due passi per trovare modo di cambiare moneta. Entro in un tabaccaio e, per timidezza, dico al gestore di darmi un gratta e vinci da 2 euro. Lui mi risponde che non li tiene in mostra perché nessuno glieli chiede a così basso prezzo, vogliono tutti quelli da 5 o 10 euro.
- Sono diventati tutti pazzi, sa.
- Eh, mi scusi, sa. Io volevo solo cambiare dieci euro per avere monete per il parcheggio.
- Ma se vuole glieli cambio senza problemi, senza obblighi.
- Molto gentile, ma visto che son qui, me lo dia lo stesso un gratta e vinci da 2 euro.
Il gestore allora apre un cassetto e mi fa scegliere tra tre tipi di tali gratta e vinci. Io ne indico uno con la coccinella. Lo gratto. Escono dei numeri. Non capisco. Il gestore mi prende di mano il biglietto e completa il grattamento e sorride e mi dice:
- Ma tu guarda. Lei ha vinto 50 euro.
- Mah, speriamo non debba spenderli per un divieto di sosta.

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E se fossero stati centomila? Io sì che me li merito centomila euro. Chiudo subito il pensiero qui. 
Penso ai saggi di Napolitano. Saranno saggi? Quagliarello, Violante sono saggi?
Mi ricordo la bava alla bocca del primo quando gridò in Senato che Eluana Englaro era stata ammazzata. Gli avrei dato uno schiaffo potente sulla bocca. Ancora mi frigge la mano.
Mi ricordo del secondo del suo discorso d'insediamento a Presidente della Camera, nel 1996, quando disse:
‘'Mi chiedo, colleghi, me lo chiedo umilmente cosa debba fare quest'Italia perché la lotta di liberazione dal nazifascismo diventi davvero un valore nazionale e generale, e perché si possa quindi uscire positivamente dalle lacerazioni di ieri. Mi chiedo se l'Italia di oggi - e quindi noi tutti - non debba cominciare a riflettere sui vinti di ieri; non perché avessero ragione o perché bisogna sposare per convenienze non ben decifrabili una sorta di inaccettabile parificazione tra le parti, bensì perché occorre sforzarsi di capire, senza revisionismi falsificanti, i motivi per i quali migliaia di ragazzi e soprattutto di ragazze, quando tutto era perduto, si schierarono dalla parte di Salò e non dalla parte dei diritti e delle libertà. Questo sforzo, a distanza di mezzo secolo, aiuterebbe a cogliere la complessità del nostro Paese, a costruire la liberazione come valore di tutti gli italiani". 
«Sforzarsi di capire», per comprendere che? Per fare la pace, per far accettare a tutti la Liberazione, quando necessariamente la Liberazione fu soprattutto un liberarsi da quelle migliaia di giovani testedicazzo alleati di Hitler che predicavano il fascismo, la dittatura, l'integrità della razza? Maremma impestata, Violante! Lo capisci che l'unica cosa che quei giovani diventati vecchi - e i loro eredi che ancora li venerano in cuor loro più o meno apertamente - dovrebbero elaborare è la vergogna?
Per quanto ancora lo spirito imperialista tedesco non sia domo (sotto l'egida del capitalismo democratico), prova a farlo un discorso così al Reichstag, e vedi cosa ti succede. Violante, maremma impestata un'altra volta. Lo capisci che, se avessero vinto quelle migliaia di ragazzi e soprattutto ragazze, non ci sarebbe stata alcuna complessità, ma solo un perdurante pensiero unico del cazzo?

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Mi ha fatto incazzare Napolitano oggi, ecco. Non lo so cosa volevo, ma non volevo questo traccheggiamento. Ora tocca trovare il nuovo Presidente della Repubblica condiviso. A me girano le palle perché io con certa gente non vorrei condividere niente.

7 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

evviva 50 euri!

non sbaglio di molto la cifra: per entrare nella guardia nazionale fascista ci furono più di 600mila (600mila) domande. ecco uno dei motivi: pagavano lo stipendio.

parliamoci chiaro: la resistenza fu quasi esclusivamente un fenomeno comunista, tranne che negli ultimi mesi e poi nei giorni d'aprile.

quanto al Reichstag non ci metterei la mano sul fuoco. i tedeschi, nella loro maggioranza, non sono cambiati. credimi.

ah, buona pasqua

siu ha detto...

Probabilmente è vero che "i tedeschi, nella loro maggioranza, non sono cambiati" ("spirito imperialista" compreso).
Ma ho verificato un'infinità di volte che una fetta consistente di essi (pur generazionalmente non implicata e, certo, culturalmente elitaria, ma comunque impensabile in Italia) con il passato nazista continua a farci i conti eccome, e con tale incrollabile, inesorabile (teutonica..?) ostinazione da avermi talvolta fatto balenare l'idea che forse era persino il caso di cominciare ad allentarla un po', questa ossessione, per azzardare il pensiero e il sollievo di provare a liberarsene... Concordo perciò in pieno con il "prova a farlo un discorso così al Reichstag, e vedi cosa ti succede" di Luca.
E " Violante, maremma impestata un'altra volta." !!!!!
Contenta per i 50 euri!

Anonimo ha detto...

mha, quando la prassi sociale è improntata all' accumulo lo spirito è imperialista, non credo si tratti di una specialità tedesca, anche se loro sono molto bravi a fare sistema, a organizzare velocemente lo stato in maniera adeguata al grado di sviluppo capitalistico richiesto. anche se il senso di colpa è alimentato ad arte da 70 anni, ciò non toglie nulla al fatto che sino a quando manca l'uomo tutto il peggio è possibile, può succedere sempre e ovunque e non ci saranno mai freni ideologici, religiosi o imperativi categorici abbastanza efficaci ad evitarlo.

da

Luca Massaro ha detto...

Passo ora di qui. Buon pomeriggio di pasqua a tutti voi. E grazie dei commenti.

giovanni ha detto...

@anonimo: senso di colpa riguardo a?

Anonimo ha detto...

al olocausto

giovanni ha detto...

@anonimo: non mi ero sbagliato allora, complimenti.