mercoledì 6 marzo 2013

Sono un cialtrone, sono un signore

Ha fatto bene Massimo Mantellini a far notare a Michele Serra che anche la sua Amaca, oggi, è “merda” - come merda sarà il mio post, beninteso.
Possibile che Serra non capisca che il problema non è la merda, ma il suo coagularsi, il suo raggrumarsi in uno stesso punto? 

"Secondo me molte delle piattaforme online usate per l'impegno politico funzionano più o meno come scatole nere che nessuno può aprire e scrutare. La gente ha l'illusione di partecipare al processo politico senza avere mai la piena certezza che le proprie azioni contano. Non è esattamente un buon modello per la ridefinizione della politica".

Ecco qua come funziona, bellamente descritto da Evgeny Morozov nelle stesse pagine de La Repubblica di oggi, il meccanismo di raccolta della merda in «scatole nere che nessuno può aprire e scrutare». Per il raccoglitore, l'importante è che sia tanta, addensata, e che l'odore si diffonda più estesamente possibile, per potersi vantare col mondo di aver raggiunto un bel bottino*.

Sarò malpensante, ma - secondo me - le ragioni del disappunto di Serra sono dovute al fatto che quelle che lui chiama «torme di cialtroni, di esaltati, di fanatici», mostrano che sparare stronzate (o scrivere opinioni) non è poi così difficile - e che si può fare anche a gratis.

- Cinque anni e mezzo quasi che concimo il terreno della rete e non ho guadagnato neanche un euro, sono proprio un cialtrone esaltato.
-  Fanatico no?
- Mmmh, no. Non m'ispira nessun tempio.

*Aggiungo nota, forse pedante, perché spero si capisca che qui mi riferisco anche alla Casaleggio e Associati.

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