giovedì 27 marzo 2014

Vederla è una meraviglia

L'ho detto più d'una volta a Claudel:
«Ciò che mi trattiene non è il libero pensiero, è il Vangelo.»
«Ti trattiene da che?»
«Eh, di entrare nella Chiesa, perbacco! I cattolici non conoscono il Vangelo. E non solamente non lo conoscono, ma non sanno di non conoscerlo; credono in buona fede di conoscerlo; epperò continuano a ignorarlo.»
«È un grande errore del protestantesimo», mi diceva Ghéon, in un zelo di neofita, «di voler limitare la rivelazione al solo Vangelo, di non capire che Dio seguita ad essere in relazione diretta con l'umanità che lo ascolta. La parola di Dio non è accantonata nel Vangelo, e Dio continua a esplicarsi, e si esprime nell'ultima enciclica del papa non meno che mediante le parole del Cristo; e la Chiesa non cessa di essere divinamente ispirata. Vedere un'opposizione tra questo e quel messaggio, prova che non si è capito né l'uno né l'altro», dice lui.
La Chiesa è la detentrice del Vangelo. Essa sola è in grado di decidere intorno al senso che hanno le parole del Cristo. Essa si riserva e s'arroga il diritto d'interpretare, e dichiarare eretico ogni uomo che ascolti Dio direttamente


André Gide, Diario 1914-1927, Bompiani, Milano 1950, pag. 321 (traduzione di Renato Arienta).

Dio oggi è stato in relazione diretta prima coi ministri e i parlamentari, poi col presidente americano: chissà se avrà incassato abbastanza, a parte i semi dell'orto di Michelle Obama.

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