domenica 15 febbraio 2015

Una facile tregua

Una facile tregua, un fucile, una mira perfetta. Il problema è la scelta. Sapere individuare i bersagli giusti senza alcuna commissione giudicante. Dice: me l'ha detto Dio. Dice: me l'ha ordinato il dottore. E sin qui nulla di strano: obiettivi sbagliati. Assolutamente. Casi in cui i colpi, pur se fanno centro, non fanno centro. 
Qual è la linea che separa Breivik da Schettino? Cinque anni di carcere in più per il primo (definitivi). Due ‘mostri’: uno volontario, l'altro involontario. Uno se tornasse indietro rifarebbe ciò che ha fatto. L'altro se tornasse indietro, starebbe al largo dall'isola.
«38. C'è chi prova più dolore alla vista di un danno inferto a un animale che a quella di un danno inflitto a un uomo. Il fatto che l'animale non ha la possibilità di testimoniare secondo le regole umane per stabilire il danno e di conseguenza ogni danno è come un torto e fa dell'animale una vittima ipso facto. Ma, se mancano del tutto i mezzi di testimoniare, non c'è neppure danno, o almeno Lei non può stabilirlo. - Ciò che Lei dice definisce esattamente quel che io intendo per torto: Lei pone il difensore dell'animale di fronte al dilemma. Per questo l'animale è un paradigma della vittima». Jean-François Lyotard, Il dissidio, Feltrinelli, Milano 1985 (traduzione di A. Serra).
Cerini in mano che bruciano. Nessuno li ha accesi, tranne gli ultimi.

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