lunedì 20 aprile 2015

Perché io so accontentarmi anche di un semplice saluto

Uno dei punti qualificanti che la «meno burocrazia» della riforma della scuola, proposta dal governo, prevede è la chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici, cosa, questa, che fa meravigliosamente il paio con quella cazzo di cesso di riforma elettorale nominata Italicum, la quale, se non erro, prevede la chiamata diretta dei deputati da parte del segretario di partito.

Delle due, l'una: o quel golpista di Rinascita Democratica aveva ragione - e allora abbiamo perso quasi quarant'anni nel perseguirlo, nel bandirlo, nell'esiliarlo a scrivere delicate poesie degne degli Inni per milionari di Carlos Anglada, quando invece poteva essere direttamente lui l'artefice di una moderna costituzione al passo coi tempi, un padre costituente, insomma -, oppure, se il Maestro Venerabile aveva torto, mi dite, o pìddini rintronati da uno scilinguagnolo d'insensatezze, cosa aspettate a darvi foco per impedire lo scempio definitivo della repubblica italiana?

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N.B.
Il titolo rimanda alle intenzioni del premier.

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