mercoledì 18 novembre 2015

Falangi disarmate

Lei aveva tra le mani un libro e lui il vuoto. Lei si mise a leggere e lui a pensare. E pensava: adesso lei legge e io penso che sarebbe bello passarle dodici falangi non armate tra collo spalla e mandibola, piano, delicatamente. Chissà se leggerebbe allo stesso modo o se la smetterebbe di leggere una volta tanto e pensasse alle falangi, anche chiuse a pugno per bussarmi sul petto, così le apro il cuore.

Lei posò il libro e si mise a guardare lo stesso vuoto che lui contemplava da un po'. Era pieno di verde e di tracce d'azzurro quel vuoto; c'era anche qualche sbuffo di fumo che, come un respiro, si levava di tanto in tanto all'orizzonte. Lui le chiese se nelle frasi del libro che stava leggendo ce ne fosse stata qualcuna d'amore. Lei sorrise e rispose che sì, in un certo senso erano d'amore, anche se non erano esattamente d'amore.

«Raccontami allora, di che cosa parla il libro», le chiese stranamente incuriosito. Lei sorrise ancora, questa volta abbassando lo sguardo, come per evitare di offenderlo. Era un libro famoso, parlava di due che aspettavano qualcuno senza sapere chi fosse, né quando sarebbe venuto anche se per loro poteva arrivare da un momento all'altro.

«E dove sarebbe l'amore», la interruppe con tono risentito.
«Nell'attesa», rispose lei.
«Anche noi aspettiamo. Stiamo aspettando da un sacco di tempo. Ma, da quanto ho capito, a differenza di loro, noi due non aspettiamo la stessa persona o la stessa cosa».
«È vero», ammise lei. E continuò: «Ma abbiamo il doppio delle possibilità di trovarla».

Lui riprese a guardare il vuoto e lei a leggere il libro. E le falangi restarono per entrambi disarmate.

3 commenti:

Rachel ha detto...

Molto bello e romantico.

Olympe de Gouges ha detto...

ispirato eh? bello.

Marino Voglio ha detto...

...finalmente parli di un libro che conosco, e posso sbrilluccicare pure io.

attenzione SPOILER
il signor schrödinger aveva un gatto che si chiamava godò e portava la schiena imburrata.