sabato 30 aprile 2016

Angeli Gabrielli

Ricordanze: due palle e un 1 che girano

Quando si fanno le nomine non c'è mai un'autentica sorpresa, perché i nominati - per non fare figure di merda in caso diniego - sono già stati avvisati per avere conferma di accettazione del nuovo incarico. In altri termini, le nomine non sono mai anonime; non nomineranno mai me o te, caro lettore, benché abbiamo un nome; per avere una qualche possibilità di essere nominato, bisogna avere un nome già speso, comprato, praticato, prostituito, e per farselo, basta avere l'opportunità di entrare - anche dalla porta di servizio - nella Casa dello Stato, ai piani alti, dopodiché le nomine diventano una routine temporale, due anni, due mesi, periodi di tempo proficuo per magari dipoi arrivare al cavalierato del lavoro o alla commendazione e quindi alla pensione con contributi sufficienti per campare degnamente da onorato servitore dello Stato (una gioia per i figli e i nipoti).

Quanti giri nella giostra dei nomi avranno già fatto i nominati? Quanti nuovi uffici avranno rinnovato, toeletta annessa con seggetta personalizzata da ingiallire come una medaglia da decorazione?

Questo vale anche per i cosiddetti dirigenti del parastato, delle partecipate, dalla Rai o Finmeccanica, alle Ferrovie dello Stato (nel mezzo mettiamoci pure Telecom, le Poste, l'Enel, l'Eni, l'Inps e chi cazzo ne ha più ne metta): stilate i nomi, rimescolateli, vedrete che ai party ci saranno sempre le stesse persone, e manco più un Flaiano per annotare vissuti e caratteri umani in questo rimescolio di merda.

2 commenti:

siu ha detto...

Sentito, che la "ciliegina" -un cocomero devastante- sulla torta pare sarà Chicco Testa al posto della Guidi?

Luca Massaro ha detto...

No, adesso mi aggiorno (anzi: mi annotto). Grazie.

(Testa o Chicco?)