domenica 24 aprile 2016

Basta un istante

«Vorrei che tutto si fermasse in questo istante»: quando dici così sai benissimo che stai mentendo, ché ogni coito, proprio o esistenziale, sarà interrotto, che tutto scorre e il fermo immagine lo si può ottenere soltanto in digitale; il benessere il benestare la benevolenza - in breve: tutto il bene non si può racchiudere nell'attimo, altrimenti diventa prigioniero, diventeresti tu stesso prigioniero di quell'attimo che si è fermato e non lo sapresti giudicare; nell'eterno a poco a poco tutto diventa noia, le palle, grandi palle divine dell'universo in continua espansione, e soltanto nella finitudine può sussistere, seppur brevemente, la cattura del godimento, dello sguardo che si compenetra nello sguardo, del grado di tepore giusto che si produce per l'attrito dei corpi, la mente che va a farfalle e le spilla nel riquadro dei ricordi, due occhi verdi su due ali fermi qui, da qualche parte, in qualche cassetto, aspetta che le ritrovo, non andare, basta un istante.

2 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

mi chiedo se i preti si rendano conto di cosa sta a significare l'aggettivo "eterno" in riferimento aldilà. loro e il resto già ci hanno rotto la uallera in pochi decenni, questi vorrebbero rompercela non dico per un altro miliardo di anni ma addirittura in eterno! vade retro, per carità.

Rachel ha detto...

In quel "non andare" c'è tutto.
Bello.