sabato 9 aprile 2016

Cottura a Bollorè

Vorrei saper raccontare qualcosa di edificante, come un bel piano di edilizia popolare, decentrata, quella dei palazzoni dormitorio dove intorno non c'è praticamente niente, qualche alberello, parcheggi, due panchine, duecento cacche di cane da stare attenti a non pestare, l'asfalto che si sbriciola dopo ogni la pioggia, conseguenti buche, un'auto torna a casa, c'è un signore di una certa età, scarica le borse della spesa e i pacchi da sei dell'acqua minerale, chiama l'ascensore, sale e, arrivato al piano, dei signori molto gentili lo ossequiano, gli spiegano che i signori lo stanno aspettando e lo accompagnano dentro una enorme e fastosissima sala riunioni, un tavolo immenso al centro e seduti intorno signori distintissimi vestiti come si conviene per le grandi occasioni.
«Finalmente», sospira l'amministratore delegato, una signora un po' ossuta ma dallo sguardo fiero e fascinoso, estremamente artefatto, tipico di coloro che non l'hanno mai preso di traverso, nonostante le sentenze passate in giudicato.
Anche gli altri astanti manifestano lo stesso tipo di sollievo compiaciuto, lo stallo, forse - e finalmente - sarebbe terminato.
Il signore, assai perplesso e contrariato, che aveva in animo di domandare ai signori che lo avevano lì condotto dove avessero messo la sua spesa, inizia a sospettare di essere vittima di un equivoco al quale sarebbe stato bene porre quanto prima uno stop. 
«Scusatemi, forse stavate aspettando qualcun altro», dice a mezza voce, ma non per questo non udita da tutti i presenti che, al primo suo movimento di labbra, s'erano taciuti.
All'attimo di gelo apparente, seguono sorrisini compiaciuti. 
«Ma cosa dice mai, signore, è proprio lei che stavamo aspettando. Sa, dobbiamo dirimere una questione importantissima e, senza il suo tributo, crediamo che non andremo da nessuna parte».
«Tributo? Devo pagare qualcosa?».
Metà delle persone ride forte, mentre l'altra inizia a ricompattare tutte le carte sì da metterle ordinatamente nella ventiquattrore.
«No. Ci deve soltanto dire cosa ne pensa del nostro accordo industriale che dà vita a una nuova pay tv europea.»
«Ho capito. Portate qui la mia spesa e vediamo insieme quanta pubblicità ho comprato».

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