martedì 26 aprile 2016

Scusa merda

Cosa se ne fa uno che tifa una squadra che vince sempre di tutti quegli scudetti vinti? Se li caccia in?

Sono un ateo sportivo in generale, del dio calcio in particolare. Non dovrei quindi parlarne e infatti non parlo del gioco del calcio. Parlo del concetto di vittoria.
Orbene, dopo la vittoria, se non sei il proprietario della squadra quotata in borsa che ha vinto, se non sei un dirigente, un allenatore, uno dello staff; se non sei un calciatore (o suo familiare) che riceverà un premio in aggiunta al cospicuo stipendio, cosa resta al tifoso gaudente se non la gloria e lo sberleffo nei confronti dei tifosi delle altre squadre adombrati per aver perso?

E questa gloria che cos'è esattamente?
È uno scettro depotenziato conquistato sul campo di battaglia (il torneo) che il vincitore e i suoi sostenitori detengono per un breve lasso tempo e che poi viene rimesso in gioco appena la contesa ricomincia.

Il palmares è un mero computo insignificante, assai poco consolatorio nel momento in cui ricomincia il duello.
Gli sport come il calcio sono dei rituali contenitivi un certo grado di violenza altrimenti scatenata; violenza assorbita appunto nella ripetizione rituale.

Come il corpo di Cristo si reincarna nella ripetizione eucaristica (le ostie già manducate non contano più), così si ripetono gli incontri, le sfide del campionato in un ciclo interminabile.  

Nello sport non esiste mai una vittoria definitiva, così come - per il momento - non è data una reincarnazione divina definitiva: bisogna rinnovare la fede ogni volta che il sacerdote compie il rito eucaristico.

Di diverso, rispetto al rito religioso, il rito sportivo serve a conferire quello che i Greci chiamavano Kydos - e che Benveniste, nel suo Vocabulaire traduce con «talismano di supremazia».

«Coloro che detengono il kydos vedono decuplicata la loro potenza: coloro che ne sono privi hanno le braccia legate e paralizzate. Possiede sempre il kydos colui che ha dato il colpo più forte, il vincitore del momento, colui che fa credere agli altri e può egli stesso immaginarsi che la sua violenza ha definitivamente trionfato. Gli avversari del trionfatore devono fare uno sforzo straordinario per sfuggire alla suggestione e ricuperare il kydos». René Girard, La violenza e il sacro, Adelphi 1980

E io mi chiedo: e se invece di fare questo sforzo, le altre squadre si ritirassero e lasciassero la Juve Merda giocare da sola?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Hi, hi, hi...
https://m.youtube.com/watch?v=9o58ypeFFWk

giovanni ha detto...

A me questa cosa pare l'altra faccia della medaglia degli ultrà che ammazzerebbero per una squadra. Certo... Er Patata, Diabbolik, Er Caccola non sono Girard,.

Marino Voglio ha detto...

...appena riemergo dalla cupa e sorda vergogna di essere stato un tifoso per anni lascio un commento a questo post. prometto.

Luca Massaro ha detto...

Davero hai smesso? E io che pensavo tu fossi uno dei tre sunnominati da Giovanni.

Anonimo ha detto...

Caro Luca,

vabbè...un tempo ormai lontano, diverse erano le ragioni per cui tifare per una squadra od un'altra.
V'erano pure dalle mie parti ,ragioni di "classe" ed anche ragioni "geografiche" (vedasi la questione storica del " di qui od al di là dell'Elba").
Per cui si diceva che, gli Operai Fiat, nel secondo dopo guerra tifassero Toro , in odio ad Agnelli (padrone) , mentre in provincia si tifasse Juve a causa della solita storica rivalità Città -campagna.
Quando i" cittadini" ,pare di "qualsiasi " classe sociale, venivano in campagna, "a scampagnare", il mio buon padre (operaio) ,li conosceva al volo , dicendomi : Vedi quelli lì, vengono da Torino. Infatti occupavano la viuzza ,come se fosse ,il viale di casa, interamente.
Io ho sempre nutrito fortissimi dubbi, sulle origini del Tifo calcistico per cui si potrebbe anche dire che i tifosi del Toro ,siano "masochisti ".
Nel dubbio lasciamo che "il panem ed circenses", continuino a svolgere il loro ruolo storico.. fin quando non pioveranno bombe.(allora sì che al posto del "panem",ci sarà la vera " merdam", i circenses si calmeranno.
In attesa ,un saluto

caino