domenica 10 luglio 2016

Innocenti invasioni

Esercitazioni Nato nei paesi baltici. Invio di truppe e armamenti, rafforzamento di contingenti, tattiche, strategie, invasioni simulate del ‘nemico’ russo.
Molte nazioni dell'est europeo hanno paura che la Russia dia sfogo ad un revival imperialista di stampo sovietico, che invii carri armati come a Budapest nel 1956 e a Praga nel 1968 e che imponga alle popolazioni locali un regime fantoccio. Fuori dai denti, sono questi i timori, nevvero? Di cos'altro potrebbero avere paura sennò? 
Ma siamo obiettivi: la Russia, tolto ogni alibi ideologico di stampo falsamente comunista (giacché, contrariamente alla Cina, la Russia è diventata una repubblica democratica dove, seppur v'è una prevalente ingerenza dello Stato, vige l'economia di mercato, a Mosca c'è la borsa eccheccazzo), che tipo di ingerenza auspicherebbe nei confronti delle nazioni un tempo facenti parte del Patto di Varsavia? In altri termini: la Russia ha davvero l'ambizione di ripetere un'esperienza analoga a quella che ha condotto alla disfatta di un impero sovietico in meno di quarant'anni (li conto da Yalta in poi)? 

A me sembra che la sola cosa che interessa ai russi è poter fare buoni affari con i paesi vicini; questo significa mantenere aperti i canali dei mercati, in primis quelli delle materie prime. Semplice roba da bottegai, c'est tout. Convengo che, probabilmente, per le nazioni che temono l'invasione russa, avere sui fianchi orientali la pressione di un esercito agguerrito non sia cosa simpatica; ma credono davvero che i russi intendano invadere esplicitamente Varsavia, Tallin, Riga, Vilnius?
Per far credere a Stoltenberg che i timori sono fondati, piangono la sorte dell'Ucraina, in particolare la cruenta annessione della Crimea come facente parte delle Federazione Russa. 

Pazza Crimea di far l'amor con lui...

Ora, se per un attimo soltanto fosse evitato di dar credito al mantra occidental-americano, si potrebbe constatare quanto segue: la Crimea è stata invasa coi carri armati? C'è stato spargimento di sangue? Qualche Jan Palack si è immolato? Mi pare di no.
C'è stato un referendum, non riconosciuto dalla comunità internazionale, ma riconosciuto dagli interessati, i cittadini della Crimea, che votarono, quasi all'unanimità, di aderire alla Federazione russa. Quelli che dissero no, seppur pochi, sono stati incarcerati, torturati, vilipesi, esiliati? Non credo, altrimenti la notizia sarebbe sulle prime pagine di tutti i giornali occidentali.
Mi sembra che il video seguente sia piuttosto corretto.


Che scopo ha, dunque, l'attivismo NATO nei paesi baltici? Innanzitutto è diretto a provocare tensioni "belliche" che costringano i governi delle nazioni facenti parte dell'alleanza ad aumentare (o perlomeno non abbassare) il budget destinato alle spese militari. Ma soprattutto, a difendere, come spaventapasseri, i mercati occupati dai piazzisti occidentali dal crollo dell'URSS.

Se fossero i tempi di von Clausewitz, sarebbe anche simpatico vederli guerreggiare. In diretta streaming.  


1 commento:

Marino Voglio ha detto...

vabbe' dai. finché giocano...