martedì 12 luglio 2016

Intrinsecamente anti politica

«Dal momento che l'Islam non dispone di una base istituzionale paragonabile al Vaticano, i risultati sono ancora meno coerenti. Le chiamate per l'unità musulmana non sono meno, e non di più, che l'espressione collettiva di un pio desiderio da un assortimento casuale di dignitari. Se premuto o chiesto di prendere tutte le misure effettive a significare l'unità, anche i firmatari di queste dichiarazioni si troverebbero immediatamente in disaccordo su 'unità musulmana'.
Alla radice, tuttavia, il problema non sono i dettagli di queste chiamate per l'unità. È l'essenza, l'ideale stesso di consenso. Come una questione di corso, le chiamate per l'unità musulmana abitualmente violano lo spirito dei loro crediti da anatematizzasse [mitico google traduttore che mi fa il congiuntivo di anatemizzare] loro avversari musulmani. Chiede che l'unità non sono nobili sentimenti, ma, in una parola, in malafede, un pretesto apparentemente nobile per anatematizzasse o demonizzare gli avversari.
Ancora più profondamente, tuttavia, l'ideale dell'unità è intrinsecamente anti-politica. Il religioso deobandi era proprio di identificare la politica come la sfera che offre l'unica vera possibilità di una sistemazione tranquilla delle differenze e delle controversie. Pose su un illusorio 'unità musulmana' tende solo ad allontanare i musulmani del mondo politico degli stati-nazione che governano le loro società. Da questo punto di vista, la militanza musulmana, troppo, è in realtà una conseguenza della de-politicizzazione e non, come comunemente si presume, il contrario.
Sia da parte dei governi occidentali o del Medio Oriente, condanne del terrorismo in linguaggio religioso, in nome dell'Islam, stanno perdendo le cause, i problemi reali non saranno risolti su un terreno teologico. Quando i liberali e sostenitori di tolleranza troppo celebrare o promuovono l'Islam moderato, è un altro passo nel mondo della politica e delle istituzioni, il mondo del progresso e soluzioni. La ricerca di armonia, per l'unità, è  un canto di sirena, e deve essere resistito.»
Faisal Devij, Contro l'unità musulmana, Aeon (traduzione di Google).
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Oltre che essere un prezioso reportage sul pellegrinaggio a La Mecca, l'articolo dello storico pakistano è di notevole interesse per cercare di capire cosa si nasconde dietro l'idea di unità musulmana.

Analogia storica (fallace) in prospettiva: potrebbe un giorno il wahabismo perdere il proprio potere temporale sulla penisola araba conservando soltanto quello legato alle città di culto?

Voce fuori campo: «Devono trovare prima un Papa disposto ad affacciarsi tutte le domeniche. Anzi no: i venerdì.»


3 commenti:

Marino Voglio ha detto...

(che dici, che se ce provo cor francese me esce così?
...allora tantegrazzie, me lo leggo direttamente in francese. sciapò)

Luca Massaro ha detto...

In francese non so, ma in urdo sicuro.

(Tu se’ fatto più uggioso di mi' sòcero)

Lo so ch'era più corretto lasciare l'originale, ma io l'originale lo leggo dopo la traduzione googoliana e per quella ho indicato chiaramente il link. :-þ

Marino Voglio ha detto...

(mettiamo i puntini sulle i: semmai è tu' sòcero che man mano che invecchia se fa uggioso quasi quanto Marino)