sabato 4 marzo 2017

Ideologia Internazionale

Data l'inutilità giornalistica di settimanali come Panorama e L'Espresso (e affini) - i quali, oltre a essere diffusori di un opinionismo futile e melenso a contorno di inchieste che, generalmente, scoprono l'acqua calda e la rivendono per tiepida, sono ridotti, oramai da anni, o forse da sempre, a meri contenitori di consigli per gli acquisti di merci o servizi -, Internazionale (che, altresì, a pubblicità non scherza, seppur di merci equosolidali vendute dalla catena Natura Forse) si è meritatamente ritagliato una posizione di prestigio tra la categoria degli inutili, soprattutto in virtù della specificità e del respiro, appunto, internazionale, tanto che, nel volgere di pochi anni, la rivista è divenuta un riferimento culturale per tanti lettori che si richiamano al liberalismo e al progressismo politicamente corretto di sinistra (o scorretto, al massimo, a livelli di uno Slavoj Zizek che recensisce La la land facendone un film di impronta leninista).

Internazionale, insomma, dal taglio degli articoli proposti, si è data lo scopo di fornire una sorta di guida ideologica non soltanto ai suoi lettori ma, altresì, a quella parte politica che vive nell'imbarazzo di non sapere che cazzo far.
E suggerisce. Anvedi in Portogallo che succede. 


Te lo mostro con un servizio di un giornalista spagnolo progressista che, deluso che dalla sua patria (Podemos un cazzo), è andato a vedere se a Lisbona invece cazzo sì. E cazzo sì, le sinistre stanno insieme, governano e fanno cose. Sapessi quante. Urca, pare una rivoluzione dei gambi non di garofano, ma dei carciofi. Buoni. Due fotografie con deputati, uno maschio fricchettone coi capelli lunghi e la camicia a quadri aperta e l'altra una giovane deputata che dimostra che si può unire intelligenza ed eleganza alla faccia della Boldrini. In breve: «per la prima volta da anni il deficit pubblico è diminuito, il tasso di disoccupazione è sceso al 10,5% e la crescita economica è ripartita, nonostante [o in virtù?] un enorme debito pubblico, superiore al 133% del pil». Il problema è che, in concreto, il servizio non spiega come è avvenuta tale riduzione del deficit; anzi: parla di una promessa di alzare il salario minimo e della ripresa degli investimenti pubblici: e come investe il pubblico, cioè lo Stato, coi soldi di chi? E ancora: libri di testo gratuiti, creazione di borse di studio e riduzione delle tasse universitarie; la riduzione al 13% dell'iva sui servizi di ristorazione e il blocco delle privatizzazioni dei trasporti pubblici, compresa quella della compagnia aerea. Bravi portoghesi. Ma donde trae lo Stato le risorse per ciò? Misteri.
Ora non voglio passare per venale: in fatto a riforme, il governo portoghese ha avallato la possibilità per le coppie omosessuali di accedere all'adozione ed è stato tolto il ticket e lo psicologo per chi vuole abortire... Tutte cose buone e giuste, ma in sostanza non vedo niente di concreto se non la possibilità, concessa dall'eurogruppo, forse per timore di ripetere o diffondere il caos greco, di non forzare la mano e accettare una sorta di dilazionamento e/o ristrutturazione del debito.

In che misura tale esperimento di successo potrebbe essere traslato in Italia?



2 commenti:

dmitri ha detto...

una giovane deputata che dimostra che si può unire intelligenza ed eleganza alla faccia della Boldrini
non ho capito se ne ha una o nessuna.
a me pare nessuna, ma se dovessi sbagliare ti prego di illuminarmi

Luca Massaro ha detto...

Alla Nostra credo sia come interpreta il ruolo a farle decadere entrambe le qualità.