mercoledì 23 agosto 2017

Yemen amen

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«Quella dello Yemen è una tragedia umanitaria in cui migliaia di persone hanno perso la vita. Il Paese ha visto una delle peggiori epidemie di colera del mondo, con 530 mila casi sospetti e 2 mila morti accertate. Milioni di persone sono alla fame e pochissimo di quanto sta succedendo riesce ad essere raccontato dai media.»

Se fossero stati Kim Assad o Bashar Jong-Un, fuoco e Furia cavallo del west?

Ultim'ora: Trump sanziona se stesso per il sostegno all'Arabia Saudita.

8 commenti:

Lorenzo ha detto...

Si ma siccome non si tratta di Topolinia, la faccenda è un attimo più complicata.

Primo, dobbiamo toglierci dalla testa l'idea dei Popoli e delle Nazioni con la quale pensiamo il mondo e i conflitti. Lo Yemen non è uno Stato e non è una Nazione e non è un Popolo (gli Yemeniti). Si tratta di un'area geografica dai confini decisi da terzi in maniera arbitraria nella quale vivono tribù differenti che sono in lotta per la supremazia sulla terra e le sue risorse, praticamente come nelle storie della Bibbia di migliaia di anni fa (a parte i confini arbitrari).

Sopra la "tribalità" arcaica che definisce la "politica" dei Paesi islamici si appoggia il conflitto sempiterno tra l'Islam sciita, che fa riferimento alla "potenza regionale" Iran, con l'aggiunta "etnica" che gli Iraniani non sono Arabi e quello sunnita, che fa riferimento alle monarchie del petrolio.

Infatti per l'oggetto del post tutto nasce da un "colpo di stato" operato da una minoranza sciita, gli Huthi contro il quale è intervenuta la monarchia saudita con l'appoggio di (cito) "Paesi del Golfo, dell'Egitto, del Sudan, del Marocco e della Giordania".

In tutto questo Trump c'entra come il gelato al pistacchio.
Primo, perché cambiano i Presidenti ma la politica estera degli USA non cambia. Secondo perché noi non sappiamo NIENTE di quello che succede e meno che meno sappiamo cosa si discute e si decide nelle segrete stanze del potere. Terzo perché da che mondo è mondo questi "conflitti regionali" sono "proxy war", ovvero certe potenze "globali" si combattono per definire o ridefinire i famosi "assetti strategici" usando gli abitanti di quella regione come marionette, tramite i loro governanti.

Le guerre sono estremamente costose. Per fare la guerra la "tribù X" deve avere un referente che la finanzia e la arma e quindi la "tribù Y" troverà un referente che la finanzia e la arma allo stesso modo. La faccenda del "popolo in armi" che combatte un "dominatore straniero" o un "invasore" è completamente irrealistica, per quello che ho scritto sopra.

L'Italia per esempio è impegnata direttamente o indirettamente in non so quanti "conflitti regionali" e la facciata è quella del "nuovo ordine mondiale", significa che l'Italia manda soldati o armi o denari per il mondo non tanto per fare semplicemente gli interessi degli Italiani ma perché l'Italia è asservita agli interessi di quelle "elite apolidi mondialiste" di cui dicevo altrove e quindi si impegna ad applicarne i disegni. Sopra tutto si stende la glassa degli intenti umanitari, della "democrazia", eccetera. Tra le tante cose, abbiamo contribuito a fare saltare per aria i fragili equilibri di parecchi Paesi islamici con la fanfaluca delle "primavere arabe", idea fasullissima, da vomito, che "giornalisticamente" faceva riferimento a certi "maggi francesi", altrettanto fasulli ma dalle conseguenze ugualmente catastrofiche.

Luca Massaro ha detto...

Va bene - e ti ringrazio per la dettagliata precisazione - ma in questo caso, intendevo proseguire la mia inutile polemica contro i richiami di agenzia che, come ben sappiamo, seguono una precisa linea affinché l'opinione pubblica presti attenzione e si scandalizzi per i bombardamenti e relativi massacri compiuti certuni e non per quelli compiuti da cert'altri (inserendo nel calderone la tragicommedia della Corea del Nord).

Lorenzo ha detto...

Ok, le "agenzie di stampa" sono dei megafoni che diffondono 24 ore al giorno la propaganda e il lavaggio del cervello.

Ma vale per qualsiasi cosa, dall'areo che atterra in emergenza perché Belen fumava a bordo alla strage terroristica, dal delfino spiaggiato ai 150 milioni di passivo della RAI. Del marito che ammazza la moglie al cavalcavia che crolla sull'ignaro automobilista che ci passa sotto. Ripeto, qualsiasi cosa.

Allora perché tirare fuori proprio Yemen, Arabia Saudita e Trump?

Siamo andati a un soffio dalla Guerra Nucleare negli anni Sessanta, nessuno se lo ricorda, grazie al "mito" veltroniano-progressista il signor Kennedy. Le amministrazioni precedenti avevano pensato bene di piazzare missili Jupiter in Italia e in Turchia, i Russi giustamente ci vedevano una minaccia ingestibile per via dell'esiguo tempo di risposta in caso di attacco e allora pensarono di replicare piazzando missili analoghi a Cuba. Seguì il famoso blocco navale, sorvoli di ricognitori, scambio di amichevoli cannonate, eccetera.

Il signor Kennedy, ripeto, "mito" veltroniano-progressista, fu anche responsabile della Guerra del Vietnam, cito un suo aforisma:
«Abbiamo un problema: rendere credibile la nostra potenza. Il Vietnam è il posto giusto per dimostrarlo.»
(John Fitzgerald Kennedy al direttore del New York Times, James Reston, nel giugno 1961)"

Non mi sembra che il signor Obama, altro "mito" veltroniano-progressista, si sia dannato l'anima per portare la pace agli uomini di buona volontà. Non ho voglia di ripercorrerne la presidenza ma la situazione corrente Trump non l'ha determinata, l'ha ereditata. Senza contare l'ovvio fattore per cui ogni Presidente deve rendere conto ai suoi finanziatori.

Riguardo l'opinione pubblica, NON si "scandalizza". Si limita a ripetere, più o meno stancamente o entusiasticamente, gli slogan della propaganda, senza riflettere sul contenuto un nanosecondo. Anche lo "scandalo" è posa, finzione, accademia.
Ci sono due ragioni:
1. il conformismo ti rende facile l'esistenza. Sei sempre al calduccio, tra le braccia della "mamma". Non devi sapere, non devi pensare.
2. milioni di Italiani dipendono per vivere (lavoretti, pensioncine, casine) dalla appartenenza ad una cricca, mafietta, parrocchia, famiglia. Siamo il Paese dove un giorno erano tutti in camicia nera e il giorno dopo tutti col fazzoletto rosso al collo. Siamo il Popolo de "Franza o Spagna basta che se magna".

Infatti, è vero che la propaganda e il lavaggio del cervello rimbombano dagli altoparlanti notte e giorno ma è il minimo indispensabile, non serve poi un gran sforzo a mettere sotto gli Italiani.

Luca Massaro ha detto...

«Allora perché tirare fuori proprio Yemen, Arabia Saudita e Trump?»

Per evidenziare il paradosso di chi chiede sanzioni a Cina e Russia perché non farebbero niente contro Kim Jong-Un, mentre zitti e mosca verso i Sauditi che le bombe le sganciano davvero.

Lorenzo ha detto...

Per evidenziare cosa?
Delle cose che hai scritto, cioè "Cina - Russia - Nord Corea - Arabia Saudita" noi (io, te, chiunque) NON SAPPIAMO NULLA tranne quello che ci racconta il megafono della propaganda. Non sto facendo del "qualunquismo" e nemmeno del "nichilismo a buon mercato", so descrivendo i fatti. Anche di quello che succede negli USA noi sappiamo quello che ci dice il Corriere e quei pochi che sanno l'inglese, quello che dicono CNN e Fox.

La cosiddetta "informazione" italiana (che poi quasi sempre ripete cose dette da altri) non prova nemmeno ad informare, anche perché gli azionisti di riferimento non pagano per quello. Il suo scopo è formare, formare l'opinione. Gli argomenti che di volta in volta vengono adoperati (vedi sopra) sono solo un pretesto per somministrare una tesi precostituita su come gli Italiani devono interpretare l'attualità e immaginare il loro futuro.

Torno a dire, una cosa che trovo spassosa è che mentre si reclama la "cessione di sovranità" come unico antidoto alla minaccia contro l'umanità costituita dal "populismo" e dal "sovranismo", nello stesso momento si recita lo spettacolino dell'Italia (in teoria il Parlamento) che decide autonomamente, sovranamente, se aderire ad una certa iniziativa politica, economica, diplomatica, militare oppure se non aderire, quando invece si tratta di ordini che l'Italia esegue. Abbiamo partecipato a tutti i bombardamenti della storia recente, da quelli di Bellini e Cocciolone a quelli sulla Serbia, abbiamo mandato fanti ogni volta che ci è stato comandato. Abbiamo "sanzionato" ogni volta che ci è stato detto di "sanzionare", anche quando ha comportato un danno notevole per la nostra economia e anche quando c'era D'Alema Presidente del Consiglio.

Lorenzo ha detto...

Poi, cosa significa "zitti e mosca"?
Per esempio, le sanzioni contro la Russia sono state imposte per via della invasione di parte della Ucraina che si è determinata a seguito della vicenda di un governo filo-russo deposto a seguito di "scontri di piazza" in cui il "blocco" costituito appunto dal governo, dai Russi e dalla parte di popolazione russa o filo-russa si contrapponeva ad un "blocco" di "indipendentisti ucraini" filo-americani e/o filo-europei. Non ho scritto più volte a proposito delle "proxy war"? La Russia finanza e arma la sua fazione. America e UE finanziano ed armano la loro fazione. Ci sono mercenari "volontari" provenienti da tutte le parti che combattono su entrambi i fronti (es. Italiani sia di qui che di la). Come è sempre successo nelle "proxy war", certi sistemi troppo complessi sono spesso manovrati da "volontari" che in realtà sono militari delle "potenze" burattinaie sotto mentite spoglie, come i piloti russi che volavano "clandestinamente" in Corea e in Vietnam o in Egitto.

A me non sembra che ci sia lo "zitti e mosca" e nemmeno che non si faccia nulla, l'esatto contrario. Si parla troppo, a sproposito e sopratutto tutte le guerre hanno delle ragioni e dei burattinai che sarebbe meglio se non ci fossero. Se le parti in conflitto fossero costrette ad usare solo i propri mezzi e risorse, le guerre le combatterebbero coi bastoni e coi coltelli e durerebbero qualche giorno. Per dire, i Sauditi hanno il petrolio ma non hanno nessuna capacità tecnologica. Basterebbe negargli i ricambi e nel giro di poco sarebbero immobilizzati. Ma lo stesso vale per la fazione avversa, che di sicuro è finanziata ed armata da altri, per es. l'Iran che a sua volta scambierà petrolio con tecnologia (russa? cinese?).

Infine, cinicamente, un conto è avere una guerra davanti casa oppure un danno economico diretto, un conto è sapere che da qualche parte c'è una guerra. E' abbastanza logico e normale che una minaccia diretta richieda un intervento mentre un evento remoto sia archiviato con un chissenefrega. Sarebbe auspicabile anzi, se l'Italia badasse ai fatti propri invece di giocare al "gendarme del mondo". Ma come ho scritto, non ce lo possiamo permettere.

Luca Massaro ha detto...

Concordo con quanto hai scritto nei precedenti commenti.
Il punto è che io - nella mia piccola e marginale diaristica quotidiana - con temi del genere (di politica internazionale) tento di sbeffeggiare le contraddizioni evidenti, di superficie, perché - mi dico - se i media (e i politici) mi devono prendere per il culo, almeno lo facciano in maniera raffinata, camuffata, non in modo così plateale.
Nello specifico, il post prende spunto da
notizia come questa messa in confronto (arbitrariamente) con ho sopra riportato sullo Yemen.

Lorenzo ha detto...

Bene.

A me invece da enormemente più fastidio quello che succede appena fuori dalla mia porta. Per esempio, come scrivevo nel mio blogghettino, ricordo che da ragazzo giravo per Milano e dovevo scansare gli "scontri di piazza" organizzati dalla "sinistra extraparlamentare" intenta a rifare il mondo, adesso che mi avvio alla vecchiaia e porti i nipoti a spasso, oltre a dovere pagare costosi biglietti anche per l'aria che respiro, incontro posti di blocco, perquisizioni, cavalli di frisia, organizzati da una "sinistra mondialista" sempre intenta a rifare il mondo.

Ho come l'idea che per noi la "notiziona" su Trump, in un senso o nell'altro, sia importante solo perché ci colloca nella posizione di vassallaggio, di provincialismo che ci compete ma in termini pratici per me sia più importante il delirio dei sindaci, degli assessori e via via. Quelli che, quando non organizzano marce per l'accoglienza, mi costruiscono un ponte sospeso in acciaio sopra un viale in mezzo alla terra di nessuno dove è praticamente impossibile recarsi a piedi o in bicicletta e che collega il niente con un mega-centro commerciale attualmente chiuso.

I media non ti prendono per il culo, si tratta di gente pagata per condizionare il modo in cui pensi e ti comporti. Un po' come le tecniche usate nei sopracitati centri commerciali per indurti all'acquisto disponendo i prodotti in un certo modo, le luci, i suoni, gli odori, eccetera.

I politici non ti prendono per il culo, si tratta di venditori. Da una parte hanno i loro referenti che li mandano e dall'altra hanno la clientela, cioè noi, a cui vendono la merda come fosse cioccolata.