Piccola, velocissima riflessione scaturita dalla lettura del post odierno di Olympe de Gouges.
Al punto storico, sociale, economico e scientifico in cui l'umanità è giunta, come è possibile che, da un lato, degli scienziati (e con essi l'apparato statale che li finanzia) si siano preoccupati, con solerzia e acume, di aver impedito che la sonda spaziale Cassini rischiasse di precipitare ed esplodere in una delle lune di Saturno, Encelado, corpo celeste nel quale è stata scoperta la presenza di acqua e, allo stesso tempo, da un altro lato, dei leader politici, sospinti e sobillati dagli apparati militari (ed economici) dei regimi che guidano, possano, senza vergogna alcuna, parlare di distruzione totale di parte delle terre emerse del pianeta azzurro del quale sono essi stessi abitanti?
1 commento:
Bah, mandare la sonda da una parte o un'altra costa uguale. E nelle imprese statali, quanto più spendi quanta più gente mangia, quindi meglio se aggiungi anche procedure di sterilizzazione con la scusa di non contaminare eso-ecosistemi. La gente che decide delle sonde non decide delle armi e viceversa. Infine, sul pianeta lontano c'è acqua, forse ma non ci sono nemici, altrimenti ci sarebbero armi puntate anche in quella direzione, altro che sonda.
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