sabato 16 dicembre 2017

Ameno

Repetita: non voglio essere scambiato per un sostenitore dei Cinquestelle, benché meno di Di Maio, il quale mi sta sul cazzo sin dalla prima sillaba, ma è chiaro che se uno dice una cosa giusta sulla quale si predica inutilmente da decenni, come tagliare le pensioni d'oro e i diritti acquisiti per esempio, se i Cinquestelle arrabbiati ci riusciranno tanto di cappello, risparmio o meno, non è questo il punto, è il principio, e per principio non esiste esistano umani che con una, o due o tre (ma non muoiono mai?) tre legislature vadano a percepire pensioni il cui aggettivo qualificativo più giusto è: vergognoso (e mi ricordo del primo caso che mi venne agli occhi: Lamberto Dini, ed è più di trent'anni che costui, con quella faccia, percepisce uno sproposito) - ma comunque, la cosa che mi ha infastidito è che a seguito di una dichiarazione elettorale in cui Di Maio ha promesso il taglio delle pensioni d'oro, Renzi,  per bacchettarlo e/o coglierlo in fallo (coglili il fallo, coglione), ha replicato con un tweet, il seguente:
con ciò credendo di confutare la pretesa populista del candidato del Movimento grillino.
Orbene, neanch'io penso che duemilatrecento euro al mese siano una pensione d'oro. Purtuttavia, duemilatrecento euro al mese, se confrontate con una pensione (o uno stipendio) da mille euro al mese, fanno un certo effetto, che nelle vite ordinarie d'occidente può essere tradotto come segue: duemilatrecento euro al mese è un emolumento da benestante, mentre mille euro al mese sono una paga da morto di fame. Tanto che, se fossi un despota - più o meno illuminato - con pieni poteri esecutivi e di controllo del bilancio statale, io livellerei lo stipendio universale a duemilatrecento euro al mese per tutti, da quelle testine di cazzo di calciatori (e manager annessi), ai pulitori dei cessi delle stazioni centrali, per finire con i nostri tanto vituperati parlamentari. Invece, mille euro, li riserverei soltanto a quei citrulli che hanno fatto il presidente del consiglio e che conoscono i numeri del Bilancio dello Stato e non hanno percezione della differenza che passa tra la miseria e qualcosa che non lo è.

3 commenti:

Olympe de Gouges ha detto...

hai pulsioni comuniste, non stai bene.
le cinque stellazze non andranno mai al governo con simili dichiarazioni, nemmeno se prendono il 60% dei seggi
sta a vedere quello che succederà a marzo, poi mi dirai su questa cazzo di democrazia

hai visto cacciari l'altra sera? ha detto che non voterà più per il meno peggio. ci ha rallegrato la serata già apparendo in video con la sua nuova capigliatura.

Luca Massaro ha detto...

Riguardo alle pulsioni comuniste, hai ragione, ce l'ho e non riesco a vergognarmene o e a nasconderle. Credo che l'unica soluzione sarebbe darmi duemilatrecento euro al mese netti di stipendio: allora, forse, diventerei un socialdemocratico.

UnUomo.InCammino ha detto...

> io livellerei lo stipendio universale a duemilatrecento euro al mese per tutti

Mmh, ecco l'ugualismo.
Io mi faccio un mazzo così, egli fa la cicala poi andiamo in pensione e tutti ugualizzati!?
No grazie.
L'unico criterio efficace e giusto è che ciascuno prenda ciò che ha versato, non un centesimo di più non un centesimo di meno.