venerdì 15 dicembre 2017

Dicevamo?

Approfitto della non voglia per non essere me, per allontanarmi dal posto in cui verso conti senza corrente, cioè quella parte di me stabile, stabilita dal flusso organico di pensieri che si facevano o venivano fatti, provocati, ricercati: ecco: li cercavo, mentre adesso non riesco a fargli subire lo stesso trattamento - processo di doppia concentrazione - ed essi evaporano, si disperdono e rarefanno. È un bene, giacché quando non si ha niente da dire e si tenta di accordare la scrittura a questo niente, il vaniloquio prende forma, la faccia si contrae in una smorfia, la stessa di chi credendosi valente, si accorge, in un tratto pen, che la sua moneta, il suo conio, il suo coin in bit non è Eldorado, inadatto allo scambio e quindi goffamente inutile, pigramente sovversivo, lievemente patetico. 

Dicevamo?



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