martedì 10 aprile 2018

Sai che torta

Limes

Quanti anni sono che c'è la guerra in Siria? Quante bombe? Quanti morti? Quanta devastazione? Per fare un confronto: c'è una singola nazione europea che abbia subito lo stesso quantitativo di cadaveri, di mutilati, di macerie durante la Seconda Guerra Mondiale? Forse la Russia (che la guerra subì), forse la Germania (che la guerra provocò).

Ho pensato questo, a fine lettura della lucida analisi in presa diretta di Limes. I Principati e le Potestà stanno pensando alla spartizione. Delle ossa, perfide iene (e mi scuso con le iene vere). Che fortuna per l'Italia non contare un cazzo, sì da essere un po' meno colpevole per quello che accade da quelle parti. Eppure complice. Non una voce politica di rilievo che abbia avuto il coraggio di dire agli stronzi protagonisti del massacro le cose come stanno. Mai accaduto che, durante un vertice, pubblicamente, davanti alla massa di giornalisti in crociera, qualche governante di secondo piano abbia alzato un ditino e detto la verità. Mai. Eppure anche i cani più piccoli osano ringhiare ai più grossi quando si tratta di ossa. Se fossero cani, se fossero davvero animali - come quell'idiota di Trump definisce Assad - ci sarebbe più speranza di accordo, ci sarebbe una logica animale, un destino. Qui, invece, assoluta cattiveria, stupidità, mercantilismo allo stato brado che neanche i narcos messicani, e le ndrine nostrane raggiungono. 

«Cosa possono dunque sperare di ottenere Trump e Macron alzando i toni della minaccia nei confronti di Assad? Evidentemente, la questione chimica è un pretesto: i morti sono tali comunque essi vengano uccisi e in Siria si muore in maniera barbara da diversi anni. Non saranno certo le 40, 60 o 100 vittime a Duma sabato scorso a cambiare le direttrici della politica siriana di Washington e Parigi. Ma quelle immagini di bambini soffocati possono servire da volano mediatico-politico per legittimare un’inasprimento della retorica, e forse anche dell’azione militare, per ottenere una divisione della torta siriana meno sfavorevole.»

Il sopra riportato paragrafo riassume i sei anni di guerra siriana. 
Avrei una domanda per quello stronzetto di Macron: il pezzo di torta piena di polveri e ceneri mortifere vi interessa perché avete già pronto un cementificio da quelle parti?¹
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¹ «L’ex potenza coloniale francese in Siria ha anche interessi economico-commerciali. A partire dal cementificio Lafarge a Jabaliya, a nord di Raqqa e a est dell’Eufrate, in una zona per un periodo controllata dallo ‘Stato islamico’ ma da tempo ormai in mano ai curdi sostenuti dagli americani.»

1 commento:

Olympe de Gouges ha detto...

sono dei criminali senza scrupoli, non diversi dagli altri terroristi che finanziano e armano