domenica 16 dicembre 2018

Fiorenza ben puoi esser contenta?

Superate le nevrosi formative scolastiche, da adulti si cerca di adeguare e arricchire il proprio bagaglio culturale selezionando contenuti, sempre smisurati, principalmente grazie al filtro operato da coloro che reputiamo essere delle autorità nei vari determinati campi del sapere.

Per esempio, tra quattordici e i diciotto, per approfondire il tema innamoramento e amore, non mi rivolgevo certo ad Alberoni, bensì a Ornella Muti o Moana Pozzi.

E così via, a scendere, sino alla storia dell'arte, in Italia in particolar modo rovinata dall'uso scimunito prodottosi dall'avvento della televisione commerciale in poi.

E ora con tutti 'sti Michelangelo, Leonardo, Caravaggio, Raffaello televisivi, con le riprese a sfioro, a buco, a volo, a mozza, a fiato, con le musiche a effetto che mi fanno effetto, e con quelli davanti alla telecamera tanto esperti a dirmi eh com'erano grandi, bravi, misteriosi, affascinanti, avevano due coglioni, una testa, un cazzo no, lo dicono meno che avevano cazzo o culo, e che uso ne facessero non me lo raccontano, va bene così, in prima serata, vero, non si può neanche nel duemiladiciotto, tra ravve party e duti liberi.

E infine (infine?) arriva[no] lui [e il Presta]:


«Firenze secondo me». Cojoni.

Secondo lui, non lo so com'è Firenze, non m'interessa saperlo, sia come sia, preferisco non sapere anziché aggiungere un minimo di conoscenza per il tramite di una regina di Biancaneve che usa la città come uno specchio per farsi dire quanto è bello, bravo, intelligente e blah, blah, blah.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Abbiamo sentito tanti parlare di arte, ma uno che si è messo in politica e poi ha saputo solo fare l'infiltrato di un riccone, ora vuol parlare di arte ed invece cosa fa? Fiasco! perché nessuno o pochi lo hanno seguito. Ma perché non cambia mestiere! ma lo avrà un mestiere? Mha!!
Nino

Sabina_K ha detto...

povera bestia...non si rassegna...

Olympe de Gouges ha detto...

è stato per anni presidente del consiglio, non meravigliamoci di quelli che lo stanno sostituendo