martedì 25 dicembre 2018

Le penseur jaune

Io pensavo. Poi è arrivato il momento di non pensare affatto. E sono rimasto senza pensieri. Quindi, ho appoggiato il mento al dorso della mano, nella classica posizione del pensatore rodiniano. E pensavo come una statua, cioè: non pensavo, essendo una statua una cosa non pensante. Eppure chi mi passava accanto credeva che io pensassi. «Sta pensando, non lo disturbare», ha detto una amorevole madre al figlio cacacazzi. Che brava mamma. Ma questo l'ho pensato dopo, dato che, in quel momento, ero tutto concentrato a non pensare. E la gente passava attorno a me indaffarata e indifferente ai non pensamenti di un non pensatore. In fondo si vedeva che respiravo e che avevo gli occhi aperti e questo bastava affinché non si preoccupassero di me. Tanto nessuno si prendeva la briga di guardarmi più di quei pochi secondi inevitabili al passaggio dinnanzi a qualcuno o qualcosa che, di fatto, rappresenta una natura morta. O meglio: semi-morta. E anche se mi vedevano due volte ripassando davanti alla panchina del parco dov'ero seduto, essi non ci facevano caso più di tanto, in fondo, ripeto, non davo molto nell'occhio, in quella posizione semicurva, raccolta, quasi fetale, alla Belacqua.
Certo è che, dopo un po', anche non pensare risulta un compito difficile, se non impossibile. Non si riesce proprio ad appiattire la mente alla bonaccia del mare, c'è sempre un qualche moto ondoso che perturba l'azione del non pensiero. Senza una particolare predisposizione ascetica, rinforzata da una rigorosa prassi meditativa, è difficile nascondere i pensieri in circolo nella mente, essi si presentano sempre all'attenzione del non pensante che cerca di scacciarli fuori dal cuoio capelluto. 
«Ahimè, mi si è indolenzito il polso a forza di tenere la mano così sotto il mento. Sarà meglio mi sgranchisca». Ecco qua un pensiero affluire alla coscienza e il gioco è finito. Tanto meglio, devo orinare (secondo pensiero), ho fame (e chi ferma più i pensieri?) ma soprattutto quei gendarmi con la spranga che mi vengono incontro minacciosi chissà che cosa staranno pensando di me.

1 commento:

Marino Voglio ha detto...

...qualcuno dica ai treccanici che "marito di una Lapa" è impresentabile a qualunque ispanoorecchiante.