lunedì 18 febbraio 2019

Mi tocca

Delle implicazioni distopiche presentate dalla lettura di questo articolo, lascio parlare persone più competenti di me. Che il capitalismo (dispotico o democratico) miri allo sfruttamento massimo e al controllo capillare della forza lavoro rientra nella natura delle cose: perciò, la diffusione di dispositivi digitali atti al conseguimento degli obiettivi previsti sarà inarrestabile. Forniremo ai datori di lavoro informazioni anche su quante volte andremo di corpo al giorno - e come, acconsentendo, naturalmente, al trattamento dei dati personali (clicca qui).

Ma al momento, sarò ingenuo, la cosa mi rivolta poco lo stomaco. Di più, invece, quello che le foto sotto riportate mostrano:


L'atteggiamento padronale del datore (prenditore) di lavoro; la sua untuosa magnanimità; la benevolenza interessata; il palpeggiamento analogo a quello dell'allevatore che controlla la muscolatura dei vitelli. In breve: l'esistenza di classi sociali e la disparità socioeconomica tra individui che ne consegue. E che questo non scandalizzi le coscienze (dei lavoratori, dei subalterni in generale), anche fosse soltanto per lanciare un hastag di ribellione simile a quello del metoo¹.

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¹ Verrà un giorno che tali atteggiamenti padronali saranno considerati alla stessa stregua delle violenze di Weinstein?

2 commenti:

Marino Voglio ha detto...

a me me disarma più il sorriso del datore. prima di vincere l'altro dovrei convincere lui - e non ce la posso (possiamo/potete/possono) fare.

Luca Massaro ha detto...

Là dove con le buone di un "buon" «cazzo ridi» non si riuscirà, si potrebbe - con le cattive - anche fargli una pernacchia.