venerdì 17 luglio 2020

Per nome

Avevo un nome, poi l'ho perso e non c'è stato verso di ritrovarlo. Dov'è il mio nome, dov'è il mio nome? Mi dicevo, sconsolato, allo specchio. Nessuna risposta. Il mio nome era partito e io dovevo adeguarmi a vivere senza nome, senza essere chiamato, senza essere riconosciuto. Anche mia moglie, quel mattino, forse anche perché mi ero fatto la barba di un mese, stentò a riconoscermi, a identificarmi, le sembrò di avere in casa uno sconosciuto e, per un attimo, fu tentata di chiamare aiuto. «Ma che fai, Maria, sono io, non mi riconosci?». Per fortuna la voce non era cambiata, era la stessa che sentiva spesse volte al telefono, quando stavo fuori casa, giorni interi, per lavoro e rientravo solo il fine settimana. «Senti, Marì, per caso, hai visto il mio nome da qualche parte? Non ricordo dove l'ho appoggiato e non riesco ritrovarlo». «Aspetta», mi fa lei, «che provo a farti squillare il telefono».


1 commento:

Anonimo ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=TgBBCzi7Kpc&list=RDFpnXnQqVrBQ&index=9