lunedì 13 luglio 2020

Un sonetto

Ieri Grillo Beppe ha pubblicato sul suo blog un panegirico scritto da qualcuno in romanesco sulla sindaca e l'ha chiamato sonetto.
È certamente un lapsus, giacché forse voleva dire: so’ sozzo. 

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sonetto o no so sozzo o so sopulito, sta di fatto che ciò detto o pardon ciò che ha scritto non è sbagliato. Si sono tutti sfogati contro la Raggi, ma quei grandi nomi politici che prima hanno amministrato la città riducendola così male non li hanno attaccati. Questo ha voluto dire. E anche che ha fatto cose che nessuno ha fatto prima. E che nessuno come lei è stato così boigottato. E i romani come hanno reagito? Come sempre, un po’ come tutti, o quasi, si sono fatti prendere per il culo. E che sono pronti a ridare il “podio” a quelli di prima, continuando a farsi prendere per il culo. Che dire? Cari romani buon divertimento !!

Anonimo ha detto...

si vede che ti sei arrabbiato ma non voleva parlare del contenuto ma della definizione sonetto
Antonio

Luca Massaro ha detto...

Infatti, Antonio, infatti.
Della Raggi, boh, le auguro un secondo mandato, anche alla luce della prospettiva "sindaco" in quota Meloni-Salvini. Il punto è: non augurerei secondi mandati ai romani, alla borghesia romana, al proletariato in odore fascio, agli intellettuali, basta: lo ha già detto Remo Remotti in "Mamma Roma addio".