sabato 17 luglio 2021

Un'incredibile tendenza alla farsa

 « Proprio questa incredibile tendenza della situazione-limite a rovesciarsi in abitudine è quanto tutti i testimoni, anche quelli sottoposti alle condizioni più estreme (i membri del Sonderkommando, ad esempio) concordemente ci attestano ( “A fare questo lavoro, o si impazzisce il primo giorno, oppure ci si abitua”). I nazisti avevano compreso così bene questo potere segreto insito in ogni situazione estrema, che essi non revocarono mai lo stato di eccezione che avevano dichiarato nel febbraio del 1933 ["o nel marzo 2020? non ricordo" ndb], all'indomani della presa del potere, così che il Terzo Reich ha potuto essere a ragione definito “una notte di S. Bartolomeo durata dodici anni”. »

Giorgio Agamben, Auschwitz, in Homo sacer, Quodlibet, Macerata 2018 (II edizione del 2021), pag. 794-5


La farsa democratica dello Stato di Eccezione (Stato d'Emergenza) continua a essere rappresentata. Pochi coloro che si rifiutano di esserne parte, di partecipare come pubblico plaudente. Dal Loggione, rarissimi i fischi. Fuori del teatro, le forze dell'ordine vigilano e zittiscono subito anche chi si limita a dire vergogna, vergognatevi [pezzi di merda, lo aggiungo io]. La salute prima di tutto. La salute del popolo prima ancora di tutto. E per vincere definitivamente la paura di morire, l'unica soluzione è smettere di vivere. E chissà se anche per entrare ai cimiteri - questi luoghi purtroppo poco visitati se non durante le feste dei santi e dei morti, forse perché, nell'ordinato silenzio tombale, anziché i numeri, i dati, le statistiche, siamo costretti a leggere i nomi - ci vorrà il green pass.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Visto che lei non crede in queste regole messe dallo Stato per salvaguardare la salute degli italiani, immagino che non si sia nemmeno fatto convincere a vaccinarsi. Se questa è la sua realtà sicuramente deve vivere solo, perché in questo modo può disinteressarsi di chi gli sta vicino, perché non deve occuparsi altro che di se stesso. Ma nemmeno amici. E immagino che chi la pensa come lei non sia tanto anziano, perché quelli sono molto più saggi. Insomma lei se lo potrà permettere. Se è sempre questa la sua realtà, le auguro buona fortuna, perché il virus so che può danneggiare anche i più giovani.
Lucio

Olympe de Gouges ha detto...

anch'io non sono d'accordo con Agamben sui vaccini, e francamente l'accostamento con i lager lo lascerei perdere. poi sullo stato d'emergenza e su come s'è esplicata questa faccenda, specie dal lato del terrorismo mediatico, sai bene come la penso. poteva essere affrontata diversamente questa epidemia? certamente, ma questo fa parte delle opinioni. quello che mi pare evidente è il fatto che ora è necessario vaccinarsi, senza sé e senza ma. e non si tiri in ballo, come fa Agamben, che il vaccino è ancora in fase sperimentale (cosa ormai non vera). del resto, quando assumiamo un farmaco per la prima volta, o ci sottoponiamo a un intervento chirurgico, per ognuno di noi è sempre in fase sperimentale, ma contiamo sul fatto che milioni di perone l'hanno assunto e fatto prima prima di noi senza troppe gravi conseguenze. pensiamo alle persone, e sono miliardi, che vorrebbero farsi vaccinare ma non ci sono vaccini per loro. questo è il vero scandalo, quello dei brevetti. buona domenica, carissimo amico.

Luca Massaro ha detto...

Sai, carissimo, quanto tengo conto delle tue opinioni.
Non mi permetto di dire niente sui vaccini. La mia paura (particolare) nel prendere i farmaci non voglio condividerla. Anche per farmi l'antitetanica mi sono girati i coglioni.
Io, sin dal primo momento, ho avuto e ho più paura, non del virus, ma della deriva autoritaria, vale a dire di come hanno reagito e reagiscono i governi, l'italiano in particolare, gli europei in generale; e finché le Autorità (soprattutto quelle politiche, ché le scientifiche sono come gli stregoni per i capitribù) non si daranno una calmata e tratteranno la questione come tutte le altre "malattie", nel mio piccolo contesterò, per quanto possibile, le loro folli deliberazioni e imposizioni.

Franco Battaglia ha detto...

1205 morti al giorno in Indonesia per Covid, ora, dovrebbero silenziare qualsiasi polemica sui vaccini e su ogni apparente deriva autoritaria. I paragoni col nazismo davvero inaccettabili poi. Certe regole di presunta dittatura riguardano anche chi le promulga. Saremmo di fronte ad una botta di masochismo senza precedenti, se chi contesta avesse un minimo di ragione.

Luca Massaro ha detto...

gentile Franco, pregevole l'attenzione per la lontana (?) Indonesia. Se dunque moltiplichiamo i morti giornalieri (a proposito, li contano come in Italia?) per un anno, avremmo quasi 500 mila. Tanti, tantissimi. Il fatto è che l'Indonesia ha una popolazione numerica di quasi cinque volte l'Italia. E se in Italia, approssimativamente, nell'ultimo decennio, anche prima del coronavirus, morivano mediamente 600 mila persone all'anno (con il virus il dato è salito, ma non a dismisura), immagino che pure in Indonesia, il dato di morti complessive, anche se persiste tale tendenza, non subirà un aumento spropositato rispetto alla loro media nazionale.

Detto ciò: i paragoni col nazismo sono - a mio modestissimo avviso - accettabili, perché il nazismo (a livello del potere "statale") non si ripresenterà più nella medesima forma, ok, ma ne è di fatto imitata, in forma di farsa, la metodologia. E se ci si mette a escludere dalla vita sociale o gli si impedisce di lavorare perché non la pensa come il governo e come la scienza, i segni vittimari ci sono tutti.

E poi, perdio e per tutti i santi in paradiso: Pfizer, Moderna, AZ e J&J non impediscono la diffusione del contagio, hanno il pregio (pare) di ridurre gli effetti più gravi del virus, nelle persone a rischio; infatti, se uno che si è fatto le due dosi (vedi il ministro inglese), si contagia, deve sottostare alla quarantena, e così pure i "contatti diretti": e non è questa una prova che sarebbe "totalitario" pretenderne la sommistrazione obbligatoria?