Editoriale della domenica.
domenica 26 giugno 2022
Aridatece Scalfari
venerdì 24 giugno 2022
Transizione a carbone
martedì 21 giugno 2022
Un punto di luce nella notte
Stare zitti, subire, lasciare che non piova - tanto non piove, tanto pare che - persino - sia vero che dai cieli, con quei cazzo di aerei, oltre a spruzzare kerosene, spruzzino pure scie che impediscono alle nuvole di piovere - raramente il contrario. Oramai credo a tutto quello che viene detto a proposito dei complottismi, giacché ogni cosa si avvera, come si è avverato persino quello che alcuni, un semestre fa, prima ancora dunque che la Russia andasse a schiacciare il capo a quei pezzi di merda di nazisti ucragni e mercenari accidentali al servizio, si è avverato, dicevo, quello che veniva detto in certi ambienti complottisti e cioè che ci sarebbe stata scarsità di gas ed energia varia, e quindi interruzioni di corrente e porche. Tutto accade secondo i piani più assurdi, persino che Dima Io eccetera. E il Dr. Aghi a infilare siringhe non più nei deltoidi, d'altronde adesso non è più un ago, ma un cannone. E pensare che - in certi altri ambienti laterali e complottari - c'è addirittura chi lo elogia e lo pregia perché egli lavorerebbe nell'interesse esclusivo della nazione, Lui, e in certe occasioni sarei pure tentato di dar retta a costoro, perché sapermi comandato da qualcuno che lavorerebbe nel mio piccolissimo interesse esclusivo mi rincuora, mi alleggerisce il panico litù ano. Solo un attimo, giusto il tempo di godermi queste ultime ore notturne di solstizio illuminate da una lucciola che è sfuggita dalla ragnatela appesa al mio soffitto e io con un calzino l'ho catturata e, anziché metterla sotto un bicchiere per trovarci l'indomani un rublo, l'ho fatta uscire per illuminare un punto nella notte, questa notte prima degli esami dell'Italia immatura.
domenica 19 giugno 2022
Un'aria che non è più nostra
sabato 18 giugno 2022
La distanza
mercoledì 15 giugno 2022
Accorgimento a tutte le nazioni
Abitator del mondo, al Senno Primo
volgete gli occhi, e voi vedrete quantotirannia brutta, che veste il bel manto
di nobiltà e valor, vi mette all'imo.
Mirate poi d'ipocrisia, che primo
fu divin culto, e santità con spanto
l'insidie; e di sofisti poi l'incanto,
contrari al Senno, ch'io tanto sublimo.
Contra sofisti Socrate sagace,
contra tiranni venne Caton giusto,
contra ipocriti Cristo, eterea face.
Ma scoprir l'empio, il falsario e l'ingiusto
non basta, né al morir correre audace,
se tutti al Senno non rendiamo il gusto.
martedì 14 giugno 2022
Solitari geopolitici
lunedì 13 giugno 2022
Il primo segreto
Guardare ogni mattina il semaforo sulla piattaforma di controllo predisposta dal ministero per vedere chi dei docenti segna rosso (ossia non ha la tessera verde) e dirgli stop.
domenica 12 giugno 2022
Il capitale mondo
mercoledì 8 giugno 2022
I giorni dell'autofagia
«Ci sono circa 2.000 specie di insetti commestibili in tutto il mondo, molti dei quali ricchi di proteine, come larve di mosca, vermi della farina, grilli, locuste etc…»
lunedì 6 giugno 2022
Adam Smith però leggeva
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domenica 5 giugno 2022
Suggerimento pratico
sabato 4 giugno 2022
Quando la casa brucia
Fuori dalla calma ogni momento
vacilla – il senso che si dava al tempo
è senza – il cammino se ne va sospeso
come se l’appartenenza non avesse peso.
E si fluisce lentamente tra i sassi
del giugno dai muschi assetati perché
la rugiada non basta a spegnere il fuoco
dei sogni della casa che brucia.
«Resta la lingua», dice il filosofo
che ci sprona a pronunciare il nome
delle cose per quello che sono:
sono tutti figli di puttana quelli là - quelli,
quelle facce a culo che comandano
questa casa che brucia.
mercoledì 1 giugno 2022
Era meglio scrivere a Gramellini?
spettabile Europa Diretta,
in una vostra lettera pubblica ho letto che l'Unione europea è a fianco dell'Ucraina. In quanto europeo, mi sia consentito di dissentire: io sono a fianco della Russia e contro il governo ucraino, contro la politica di espansione della Nato, contro i filo nazisti che hanno massacrato la popolazione russofona del Donbass. Quindi vi prego, non parlate a mio nome.
L'Ucraina, secondo me, dovrebbe restare un paese neutrale e le nazioni europee dovrebbero smetterla di inviare armi al governo ucraino. E anche sull'accoglienza dei cosiddetti profughi ucraini ci sarebbe da capire perché a loro sia riservata un'accoglienza di lusso rispetto all'accoglienza da miseria subita da profughi di guerra di altre nazioni.
L'Unione europea dovrebbe pacificare l'Europa non portarla nuovamente nel baratro del conflitto. La Russia è un paese fratello, non è il nemico. La cultura russa è parte dell'Europa stessa. Ed è l'ora di farla finita di essere vassalli dell'apparato militare ed economico americano. Guardate di ravvedervi. E mandate a casa la signora Ursula, che non è adatta per questo importante ruolo. Grazie per l'attenzione
Gentile Sig. Massaro,
Grazie per il Suo messaggio.
Molti cittadini dell'Unione Europea, e non solo, ci hanno contattato in merito alla guerra in Ucraina. La ringraziamo per il Suo impegno e per aver condiviso con noi le Sue opinioni e preoccupazioni. La vorremmo rassicurare che il Suo messaggio è stato ben accolto e trasmesso ai servizi interessati, che ne hanno preso nota.
L'UE è unita nella sua solidarietà con l'Ucraina e continuerà a sostenere l'Ucraina e il suo popolo insieme ai suoi partner internazionali, anche attraverso un ulteriore sostegno politico, finanziario e umanitario. Poiché la situazione sta cambiando rapidamente, La invitiamo a seguire i canali ufficiali sotto indicati. Qui troverà informazioni regolarmente aggiornate sull'assistenza dell'UE all'Ucraina, comprese le sanzioni contro la Russia e la Bielorussia, gli aiuti umanitari e le azioni per contrastare la disinformazione.
martedì 31 maggio 2022
Passasse il caso
lunedì 30 maggio 2022
Ve la do io, l'Ucraina
sabato 28 maggio 2022
Sabati sindacali
giovedì 26 maggio 2022
Narrate, o uomini, la vostra spesa
Vaccini d'Egitto
domenica 22 maggio 2022
Finché gli uomini
sabato 21 maggio 2022
giovedì 19 maggio 2022
Tenetela su, mi raccomando
lunedì 16 maggio 2022
Ai disumani
mercoledì 11 maggio 2022
Vedevo il mondo
sabato 7 maggio 2022
La cinquantunesima stella
venerdì 6 maggio 2022
Trampolini
mercoledì 4 maggio 2022
Polli d'allevamento
lunedì 2 maggio 2022
Mistero degli Esteri
Domande produttive
sabato 30 aprile 2022
Perennemente in moto
« Nella primavera del 1950 [...] ero pronto a sistemarmi da qualche parte [tra Washington D.C. e New York, ma non in città], visto che stavano per arrivare i russi e presto la Bomba sarebbe caduta nella notte. Il popolo americano era ora sistematicamente terrorizzato dal governo. Gli scolaretti venivano istruiti su come “salvarsi” in caso di bombardamento. A scuola, avrebbero dovuto nascondersi sotto i banchi. A casa, i genitori venivano esortati a costruire dei ripari nei praticelli sul retro, oppure negli scantinati. La grande macchina americana della guerra, perennemente in moto, stava ora ronzando tranquillamente, e benché fosse ancora tempo di pace (presto avremmo avuto una vera guerra in Corea), Truman aveva istituito nuovamente la leva, cosa sconosciuta negli Stati Uniti se non in tempo di guerra. Le imposte sul reddito arrivavano al novanta per cento per sostenere i costi della difesa e mantenere l'arsenale della democrazia fornito di armi, per essere in grado di aiutare tutti quei piccoli paesi amanti della pace sparpagliati sulla terra, che loro volessero oppure no. Quando venimmo a sapere, a proposito degli accordi di Ginevra del 1954, che il popolo del Vietnam del Nord e del Sud avrebbe, con libere elezioni, votato Ho Chi Minh e per il comunismo senzadio, Kissinger disse frignando: “Non abbiamo forse il diritto di salvare un popolo da se stesso?”».
Gore Vidal, Palinsesto, “A casa sull'Hudson nella guerra fredda”, Fazi Editore, Roma 2000
venerdì 29 aprile 2022
Ho fatto una Scelba
« Al generale Pièche, un piemontese in cui ha grande fiducia, Scelba ha dato venti giorni per preparare un rapporto completo sulla situazione dell’Arma e della polizia. Dopo aver ascoltato in silenzio la disastrosa relazione, chiede al generale che cosa pensa delle loro possibilità di reazione nel caso arrivi il peggio. Pièche (la sua risposta è nota) ribatte che non sono assolutamente in grado di fronteggiare un’offensiva e che se qualcuno tentasse un colpo sarebbe la fine. Meno noto, invece, il commento immediato di Scelba: “Infatti, – replica, – se io fossi comunista farei la rivoluzione domani”. »
martedì 26 aprile 2022
Il penultimo capo indiano
lunedì 25 aprile 2022
Letterina conculcata
domenica 24 aprile 2022
Viva Wordpress
Anche se per un po' terrò i piedi in entrambe, ho messo piede in una nuova casa. Perché? Perché la lingua italiana ha otto articoli determinativi, e io mi sono rotto i coglioni di usarne solo uno.
sabato 23 aprile 2022
Pregare San Giorgio
venerdì 22 aprile 2022
Rifiutarsi alle deduzioni necessarie
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Gianfranco Contini, Dove va la cultura europea?, 1946, edizioni Quodlibet 2012 |
martedì 19 aprile 2022
Quando dagli altoparlanti il Drago parla di pace
lunedì 18 aprile 2022
Il mio 5 per mille
domenica 17 aprile 2022
Tutte fragili
venerdì 15 aprile 2022
È un problema solo mio?
mercoledì 13 aprile 2022
Un rêve Ardant
Per circostanze poco chiare, anzi: del tutto oscure, mi trovavo in auto con quello che avrebbe dovuto essere mio suocero (ma non era), per andare a un appuntamento che ci avevano dato certi loschi figuri per risolvere non so bene quale controversia o sgarro che colui che avrebbe dovuto essere mio suocero (ma non era) avrebbe fatto a loro. Dopo aver parcheggiato la macchina, accompagnati da un anziano signore dall'aria apparentemente mite, saliamo le scale di una palazzina situata in una periferia semibuia di qualche imprecisata città. Io ero un po' diffidente a entrare in quella casa, ciò nonostante sembrava non ci fosse altra scelta se non la fuga.
Nell'appartamento, tuttavia, niente sembrava contribuire ad aggiungere, o a togliere, preoccupazione per l'intera faccenda. Una parziale rassicurazione me la dava la presenza di un ex compagno di studi delle medie, un ragazzo simpatico che di soprannome chiamavano tutti il Lupo.
Nella casa tutti siamo restati in piedi, tranne il Lupo, che si fumava una sigaretta appena rullata, tranquillo, con il gomito e il posacenere sul tavolo. L'anziano signore, sul quale un ghigno sinistro ha preso il posto dell'aria mite, ha iniziato a farneticare qualcosa di un mancato accordo o di un danno subito da riparare. Non so perché, ma ho temuto che egli, da un momento all'altro, potesse tirare fuori un'arma, non necessariamente da fuoco, piuttosto un coltello o non so. Mi sono quindi allontanato e mi sono avvicinato al Lupo che continuava a fumare, indifferente. Un po' troppo vicino, ahimè, giacché lui, facendo finta di porgermi la mano, mi ha punto sul dorso della mia con una puntina che teneva nascosta tra indice e medio della sua non impegnata dalla sigaretta; l'ho guardato dicendo «Cazzo fai?». Lui, con aria sconsolata, ha risposto: «Mi dispiace», e forse preso da un rimorso, mi ha dato un piccolo foglietto con le scritte minuscole, ripiegato come un bugiardino, che subito ho aperto per leggere: “Veleno di geco del Madagascar”.
«Cazzo è?».
«Se non trovi un antidoto, tra dodici ore, purtroppo, morirai».
«Che cosa mi hai fatto? Perché lo hai fatto?», niente: domande inutili.
Senza attendere alcuna risposta, sono scappato via, solo, senza badare a colui che credevo fosse mio suocero, ma non era; in breve, ho raggiunto il Pronto Soccorso ma non avendo effetti visibili altri dal panico, mi hanno assegnato un codice verde e di mettermi in attesa. Attesa di che? Porca puttana, ho un veleno in corpo, che cosa devo attendere? Mi sono ricordato, allora, che vicino a dove mi trovavo abitava un pranoterapeuta, che si riteneva avesse poteri particolari: la disperazione fa credere a tutto. Così, a passo svelto ma senza correre per non aumentare il battito cardiaco più del necessario, sono andato da questo “dottore”.
In pochi minuti ho raggiunto il quartiere dove credevo abitasse; e infatti l'ho trovato seduto in un terrazzo condominiale in compagnia di altre persone, un po' distaccato mentre leggeva un libro. Da sotto il terrazzo gli ho fatto dei cenni e lui, un po' contrariato, si è alzato e mi è venuto incontro, ma la voce, la voce: non riuscivo a parlare. Allora gli ho mostrato il biglietto e la mano punta che stava diventando viola. Si è allarmato, mi ha preso per un braccio e trascinato verso il suo studio per mezzo di uno strano ascensore che saliva lentamente i piani a spirale. Lo specchio interno rifletteva le nostre figure e, d'un tratto, la sua faccia è diventata quella di Fanny Ardant che ha spalancato un sorriso prima che chiudessi gli occhi e poi li riaprissi per capire che era un sogno.
lunedì 11 aprile 2022
Quelli che portano via il gas dalle caldaie
«le sanzioni nel loro complesso stanno isolando Mosca e provocando qualche danno alla sua economia, ma ampiamente compensato dall’export di idrocarburi di cui la Ue, e in particolare Italia e Germania, ha drammaticamente bisogno. La partita cruciale alla fine può giocarla solo l’Unione Europea, decidendo se a farci più paura è la barbarie e la fine dello stato di diritto o un periodo di forte austerità. Nella risposta la soluzione».
domenica 10 aprile 2022
Forever young
Un sabato, un città, una piazza antistante la stazione, alcune bandiere, un convegno autorizzato sicuramente dalla questura previa richiesta, un microfono, due altoparlanti, un banchetto per raccogliere firme per una diffida contro alcuni sindaci e per una denuncia contro un dirigente scolastico che ha paragonato, in un'intervista pubblica non smentita, gli insegnanti sospesi a degli evasori fiscali. Ci sono alcuni interventi, poi parla un avvocato su un altro argomento d'attualità: come rispondere alla raccomandata che richiede, a coloro che hanno superato i 50 anni, di adempiere all'obbligo di vaccinazione anti sars cov 2. Indicazioni molto pratiche, tutte basate sul fatto che - chi vuole - può essere in grado di rispondere da solo, sempre dentro i termini della legalità. Una cinquantina di cinquantenni ascoltavano con attenzione, in piedi, in semicerchio. Nell'area vuota d'asfalto formata tra loro e l'avvocato, mentre l'avvocato parlava, ci passavano dentro giovani, poco più che adolescenti, tutti in gruppo, con aria provocatoria, imbambolati probabilmente dalle loro vasche melliflue nel corso cittadino. Uno di loro, con una leggera peluria adolescenziale sopra il labbro, per mostrarsi audace, grida “Viva Salvini”, mentre altri ragazzini del suo gruppo, più distanti, sghignazzando sotto la mascherina (che portano pure all'aperto), lo osservano compiaciuti. Qualche convenuto avrebbe desiderato prenderli a schiaffi, ma perché compromettersi per questi stronzetti?
sabato 9 aprile 2022
Due libri,
martedì 5 aprile 2022
Cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti
sabato 2 aprile 2022
Non c'è più niente da capire
martedì 29 marzo 2022
Che cos'è la servitù
Per quanto non serva a nulla scrivere, scrivere deve servire a nulla. Soprattutto questo che non serve, non è servitore, non ha un padrone, nel senso che non è uno scrivere al servizio di Chicche e Sia. Beninteso, non perché non possa diventarlo: se, per esempio, il ministero della propaganda mi offrisse, a stretto giro di posta, degli emolumenti via paipalle, farei come quelli del Il Manifesto e scriverei credendo che scrivere serva a qualcosa, al governo per l'appunto, e infatti. E ho detto apposta Il Manifesto, “quotidiano comunista” che, nel sito online, a metà scorrimento, in bella posa, riporta i dati di oggi rilasciati dal governo. I dati di che? S'intuisce ma non si dice: sparito il soggetto, restano le cifre, i + e la %
È o non è servitù questa? Non ditemi che è servizio pubblico perché vi strappo dodicimilaottocentoventidue peli pubici.
Scrivere non serve a niente, non serve niente, se non a dare dati, con le dita, plurale di dito: il mignolo per le orecchie, il pollice per la bocca e il medio non lo so.