domenica 2 ottobre 2022

Sera d'ottobre

È sera, è ottobre e i fili di luce all’orizzonte
si richiudono dietro veneziane blu di vapore.
Se ci amassimo si potrebbe fare all’amore,
ma non ci amiamo più, e andiamo al fronte

a giocare ai notturni giochi di bengala
come in una festa che ci fa tutti monchi:
chi comanda il mondo non è un figlio di maiala
perché la maiala vuole bene ai suoi cioncoli.

Ah, se ci potessimo guardare negli occhi
senza l’elmetto in testa e abbassando le bandiere
nelle sere di luna piena, come innamorati:

ci vedremmo come foglie sugli albicocchi,
soldati consapevoli che basta un soffio per cadere
e un abbraccio per non finire morti ammazzati.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

A casa mia l'albicocca si chiama 'a crisommola. Indovina perchè-

Luca Massaro ha detto...

Grazie di avermelo detto.
Chiedo venia se ho usato Gogol:

«la cresommola, l’albicocca, si chiama così per via dell’origine greca del nome. Cresommola, infatti, viene da Chrysoun melon, che significa “frutto d’oro”, probabilmente a causa del colore acceso del frutto.

Se guardiamo un albicocco, infatti, i pomi che si trovano sui suoi rami sembrano delle pepite d’oro, specialmente quelli che crescono alle falde del Vesuvio e generalmente in Campania, caratterizzati da un colore il quale tende all’arancione con parti in rosso. Se il frutto possiede tale colorazione vuol dire che è maturo e dolcissimo, e ogni morso è un disciogliersi dell’oro in bocca.»

https://www.vesuviolive.it/ultime-notizie/93818-cresommola-albicocca/

Anonimo ha detto...

Veramente in una nota barzelletta, confesso piuttosto volgarotta, la "crisommola", come ha detto l'anonimo del 4/10/022 ore 19:27, è un'altra cosa. Con voi abbiamo scoperto perché è così definita, grazie.