sabato 31 dicembre 2022

Leggere i giornali


Le Figaro, 1° febbraio 1907

« E svegliandomi mi disponevo a rispondere a Henri van Blarenberghe. Ma prima di farlo, volli dare uno sguardo a Le Figaro, ossia procedere a quest’atto abominevole e voluttuoso che si chiama leggere il giornale e grazie al quale tutte le disgrazie e i cataclismi dell’universo accaduti durante le ultime ventiquattr’ore (le battaglie che sono costate la vita a cinquantamila uomini, i crimini, gli scioperi, le bancarotte, gli incendi, gli avvelenamenti, i suicidi, i divorzi, le crudeli emozioni dell’uomo di Stato o dei vip) sono trasmutati a nostro uso e consumo, per noi che non siamo interessati, come fosse un regalo mattutino, e si abbinano perfettamente, come un tonico eccitante, all’ingestione raccomandata di qualche sorso di caffellatte. » [tentativo di tradurre Marcel Proust]

giovedì 29 dicembre 2022

Chitignano

Chitignano: 
c’è un’ombra che cammina,
sembra un nano,
lo stesso che, una decina
di anni or sono, rotolava
al centro della scena di un circo
itinerante: era primavera
ma faceva freddo e ci si preoccupava
dei ciliegi in fiore
e degli elefanti, anche se loro,
stranamente allegri,
sbuffavano vapore 
fuori della gabbia 
e noi due a imitarli
abbottonati sotto 
lo stesso giubbotto;
e poi giù sotto alle sorgenti
a bere con il naso,
mentre Saturno scompariva
e il Sole ci baciava tra i rami
con la sua luce d’oro.

martedì 27 dicembre 2022

Il controllo delle lapidazioni

Ieri era Santo Stefano, il primo martire del cristianesimo. Fu lapidato perché era un bravo predicatore che aveva molto seguito perciò la casta sacerdotale fece in modo di accusarlo di blasfemia e di portarlo davanti al sinedrio per giudicarlo. E lui si difese con un discorso piuttosto lungo (Atti, 7) che ripercorre la storia ebraica e che si conclude accusando l'intero uditorio di essere «gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie» che oppone resistenza «allo Spirito Santo»; gente che, come i loro padri, sono persecutori e uccisori dei giusti e dei profeti.
Dopo tali parole, Stefano fu lapidato (tra il pubblico, in disparte, muto, c'era il giovane Saulo).

Dopo duemila anni, nella società tardo occidentale, malata di capitalismo e di clericalismo, le lapidazioni a carattere politico e religioso sono di altro tipo, tutte giocate in campo mediatico, dove a deciderle sono caste particolari e interessate a distogliere l'attenzione da altre cause che, se rivelate, potrebbero provocare altro tipo di lapidazioni di sistema.

Prendiamo le pietre (di carta, a forma di euro) gettate in faccia al Panzeri e compagnia europiddina. Giusta la gogna, ma perché a loro corrotti sassi in faccia e niente, neanche uno sputo, ai corruttori catarri? 

Dove c’è potere, c'è menzogna. E la menzogna del potere, anche se disvelata facilmente, anche se tutto è oramai sotto gli occhi di tutti, non fa sorgere intifade per le strade di Roma o di Brusselle, solo un po’ d’indignazione e un mezzo rutto dopo i pasti. Alla salute.

domenica 25 dicembre 2022

Sotto l'albero

Ho raccolto un certo numero di poesie che avevano qualcosa in comune; e questo qualcosa in comune è il titolo del libro, Come. Per il momento è solo in formato pdf e potrebbe restare anche così. 
L'idea è nata la scorsa estate e le motivazioni le trovate scritte là, nell'ultima di copertina.
L'ho inviato tal quale ad alcuni editori, più o meno una decina. Hanno risposto in quattro, due dicendo che mi diranno, l'altro che non sono interessati, un altro ancora con 

Stimato Autore,

dopo attento vaglio e sulla scorta del parere finale del Direttore editoriale, il Suo lavoro appare di assoluto interesse e quindi degno di essere inserito nel nostro Catalogo, il più premiato d’Italia e punto di riferimento. I punti salienti della proposta, che possiamo formalizzare con un regolare Contratto di Edizione, sono...

A ciò segue le modalità di contratto nelle quali, in sintesi, mi si chiede di pagare un migliaio di euro per avere cento copie con l'introduzione scritta dal loro direttore editoriale e con una distribuzione capillare in tutt'Italia.

Se non avessero scritto “stimato” e se al posto di Autore mi avessero chiamato per nome, forse avrei abboccato accettato.
Nondimeno, mi hanno dato un'idea dei costi e così sono andato da un editore locale, il quale mi ha detto che lo stesso tipo di distribuzione potrebbe farla lui, con un budget analogo, con una cura tipografica di qualità (a partire dalla rilegatura) e con un numero di copie assai maggiore (e il prezzo lo deciderei io).

L'idea della carta, confesso, mi attrae e forse cederò alla tentazione. Vedremo. 

Intanto ecco qua, linkata nuovamente, la mia tardiva opera prima.

Qualora vi piacesse avere il formato libro vero e proprio e vi garbasse contribuire alle spese di stampa, accetto volentieri libera donazione. Sarete tra i primi a riceverlo per posta e senza spese di spedizione appena stampato esso sarà.

Buon Natale.

venerdì 23 dicembre 2022

Seguitori

A contare la quantità di umani che ancora si mascherano il volto, con vari tipi di maschere rettangolari o a forma di becco di pulcinella di mare, fa supporre non siano soltanto i giudici della corte costituzionale, ma una ben più vasta platea coloro che seguono la scienza. 
Chissà com’è l’odore degli scienziati in calore e quanto potente poi per attirare così tante persone di ambo i sessi, grandi e piccini. Un afrore ficcante persino i pori delle effeffe P2 dalla superficie interna tutta piena dei vari gas di scarico del proprio fiato (un consiglio: strofinare con uno spicchio d’aglio la parte a contatto con il naso aiuta nella profilassi degli ossiuri).
Ma chi sono io per giudicare? Infatti, non sto giudicando; sto solo dipingendo e il quadro che mi è uscito è questo qua.

giovedì 22 dicembre 2022

Due quartine

 


Impetra la rocca e tocca
una spuma di nuvolatte:
io fisso gli occhi nell’azzurro
delle percezioni rarefatte.

Che cosa sarà di me dovrò
scoprirlo leggendo cronache
sospese nelle rotative dei cieli.
In edicola c’è l’edizione di ieri.


mercoledì 14 dicembre 2022

Una sera di dicembre

La strada, la sera di dicembre, buia è
presto e quindi, soprattutto quando nebbia
è densa da affettare con il filo dei pensieri
che si perdono e si ritrovano aggrovigliati,
i fari poco possono entrare dentro la matassa
della notte, cosicché solo il bianco delle linee
della carreggiata ci collega e lega alla terra,
altrimenti sembrerebbe di essere fluttuanti
a sud della cintura di Orione, nella nebulosa,
anni luce distanti dalle nostre attuali preoccupazioni,
sciolti dalla materia e da ciò che l’anima patisce,
puro Spirito che si gode viaggi interstellari,
nell’attesa di una nuova vita in una sera
di dicembre.

lunedì 12 dicembre 2022

Stati della materia




Primo brinamento stamani - e il fiato era così denso che ci si poteva scrivere.
Io ho provato sospendere dei pensieri che restavano per un attimo a mezz'aria, finché un refolo di vento li spingeva via tra rami di querce denudate di foglie o tra il fitto cuscinetto assorbente dei cipressi. Forse gli scoiattoli o i merli gradiranno piluccare quel che resta di queste mie percezioni diurne trasformate in parole senza sostanza?
Abbiamo diritto a essere noi stessi. La libertà è una faccenda troppo seria per lasciarla in mano alla politica, o a quattro mentecatti che organizzano il dibattito in tv in base agli interessi degli inserzionisti pubblicitari. Non diamogliela vinta, lasciamoli nel loro brodo, tra poco saranno lessi.

giovedì 8 dicembre 2022

Uno scritto di Pierre Ménard

t) una dichiarazione politica

Il Presidente della Repubblica ha dichiarato:
«Opera russa per la Prima della Scala? Polemiche non condivisibili. La grande cultura russa è parte integrante della cultura europea, non si può cancellare. Mentre la responsabilità della guerra è del governo, non certo del popolo russo».
Il Presidente della Repubblica ha dichiarato:
«Opera russa per la Prima della Scala? Polemiche non condivisibili. La grande cultura russa è parte integrante della cultura europea, non si può cancellare. Mentre la responsabilità della guerra è del governo americano, non certo del popolo russo».

sabato 3 dicembre 2022

Supercortemaggiore



Me ne stavo in disparte, tranquillo, a pensare, senza aspettare niente, tanto meno il parere della corte, sono una persona non irragionevole, io, che credete; e infatti preferisco le lunghe e vive, mica le morte toghe incerate di nero che ci rammentano che ogni giudizio è un dente da lasciare in bocca a chi lo pronuncia, dolorante, vuoi una botta in testa o una bella puntura di carbocaina per non pensarci più?

***
E io che ho fatto dieci giorni di chilometri, contento di vedere per una volta scendere - centesimino dopo centesimino - il prezzo dei carburanti, e che aspettavo a fare il pieno dicendomi, dài, resisti, ripassa domani, vedrai che goduria e invece, zacchete, riecco le accise, che niuno accide.

***
Ho scommesso quattordici franchi con Mazarine Pingeot che non si invochi resterà due mandati al Quirinale, come suo padre all'Eliseo (e senza suffragio popolare).