martedì 21 marzo 2023

Ecco Come

 






Ed eccolo qua, il Come pubblicato. 
Ho avuto la fortuna che il Come sia stato letto in anteprima da Fabio Pusterla, gran poeta, letterato, ex direttore editoriale della collana “poesia” della Marcos  y Marcos  (e per questo gli inviai una copia). Egli mi disse, appunto, che non svolgeva più tale compito, mi spiegò inoltre le complicazioni del pubblicare poesia oggi (ci sono libri di poesie programmati per i prossimi due anni) e - a parte questo - egli mi scrisse quanto sopra. Beninteso, a lui ho chiesto l'autorizzazione (concessa) di inserire, come presentazione, la sue parole. Ogni poeta ha sempre bisogno del sostegno di un Virgilio...


Insomma, ecco qua Come a primavera.

Libretto rosso Mio, non di Mao.
È bello come volevo che fosse. È una bella cosa averlo tra le mani. È bello anche leggerlo, se vi piace leggere poesia. È un punto di approdo e di partenza. È cosa fatta, capo ha.

L'editore ha messo un prezzo (10 euro) per mandarlo in circolazione tramite distributore, con tanto di codice isbn eccetera (mi è stato detto che tra domani e dopodomani sarà ordinabile nelle librerie).
A chi passa di qua, se preferisce averlo da me, lo dica, glielo invio¹.  A quanto? Giudicate voi il valore, con un libero apprezzamento (da considerarsi non un ammortamento, bensì un ravvivamento).

Non voglio farla lunga. I ringraziamenti sono nel libro. Ad essi, aggiungo quelli al governo Conte, al governo Draghi, a Mattarella, al PD, alla triade sindacale, alla fede nella Scïenza, a tutte le forze dell'ostacolo contro l'individuo che indietro o dentro il gregge no, cazzo no, non vuol tornar.

Baci.

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[¹] A coloro che avevano, bontà loro, inviato un contributo sulla fiducia, l'ho già spedito.


giovedì 16 marzo 2023

Pensavo a Poppi



Pensavo a Poppi, ai suoi pioppi,
ai suoi tetti spioventi, alle genti
che passano scalze sulle lastre
di pietra serena, alla luna piena
grattata dai merli del castello
incantato, al pratello antistante,
al busto fascista di Dante,
che ancora non si raccapezza
come possa il suo viso, 
che ha visto la luce del paradiso, 
essere stato fatto di bronzo
come uno stronzo qualsiasi
che nessuno accarezza, che 
nessuno ricorda, neanche i piccioni
che volano alti sui tetti di Poppi.

domenica 5 marzo 2023

Il senno del mai


Ricordo con chiarezza una riunione concitata via Zoom di molti sanitari della mia regione, persone di grande cultura e grande talento professionale – i più bravi su piazza, per capirci – che si confrontavano su cosa fosse il caso di fare per opporsi al coronavirus che stava entrando nelle case di tutti. Riascoltando oggi quelle parole è molto facile dare un parere: erano quasi tutte sbagliate. Sbagliate non di un po’, di moltissimo. Era un momento drammatico, di quelli che accadono una volta ogni cento anni, noi non ne sapevamo nulla: sbagliare era inevitabile. Si sbagliava allora, all’inizio di quel 2020, per sbagliare un po’ meno la volta dopo e per sbagliare ancora un altro po’ meno quella successiva. La medicina funziona così.

Senza aver partecipato a riunioni concitate su Zoom, ricordo anch'io con chiarezza che, all'inizio del 2020, v'erano pochi sanitari (non so se di grande cultura o di grande talento professionale: comunque, anch'essi medici e ricercatori) che proponevano una diversa strategia di contrasto al coronavirus da quella adottata dal governo e da tutti i quadri comando della sanità pubblica italiana, strategia tanto invocata e osannata dai media e dalla maggioranza della popolazione fratelli d'Italia andrà tutto bene. Questi pochi sanitari sostenevano che:
- il confinamento e/o il coprifuoco esteso a tutta la nazione era una misura restrittiva inutile, repressiva, insensata e dannosa; 
- il concetto di asintomatico positivo costretto in casa perché considerato un untore era una barbarie degna della storia della colonna infame;
- il virus si poteva curare con dei farmaci specifici facilmente reperibili e non con il paracetamolo e la vigile attesa.

Avevano ragione, ma riconoscerlo e chiedere scusa non è contemplato. Anzi, Mantellini li tratta con lo stesso piglio con il quale venivano apostrofati quando provavano, nella bolgia del dibattito pubblico, a pronunciare le loro tesi (quando lo show gli concedeva un minuto nella fosse dei leoni).

In casi come questi nulla è più ridicolo e patetico dei narcisisti che oggi spiegano che se si fosse fatto come loro dicevano allora si sarebbero salvate migliaia di vite umane. 

Narcisisti ridicoli e patetici (becchi e bastonati) come osate dire che avevate ragione? Non avrete mica l'ambizione di diventare dirigenti delle aziende sanitarie? Che nessuno tocchi i più bravi sulla piazza, tanto cari all'assennato Mantellin.

sabato 4 marzo 2023

Credere nel valore e poiché


C'è chi scende scende scende in piazza mano piazza contro contro il fasci fasci ismo ismo e una lepre pazza.
E c'è chi gioca a tennis senza rete.
A ping pong senza pallina.
A golf senza mazza.
Valditara è Valdilordo meno Valdinetto?
Largo ai giovani? Meglio a Giovanni, a partire dal Prologo.
Il tempo passa e per salire nei mezzi pubblici che portano alle manifestazioni il green pass non serve più.
Le Erre Esse U.
Che mondo: anche i sepolcri sono stati verniciati di rosso.
Belli ciao che lavorano di sabato pomeriggio, ché è un prefestivo.